martedì 26 maggio 2020

Laudato Si'

1.  « Laudato  si’,  mi’ Signore »,  cantava san  Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che  la nostra casa comune  è  anche  come  una sorella, con la quale  condividiamo l’esistenza, e  come  una madre bella che  ci accoglie  tra le sue  braccia:  « Laudato si’, mi’  Signore,  per  sora  nostra  matre  Terra,  la  quale  ne sustenta et  governa, et  produce  diversi fructi con coloriti flori et  herba ».1 
2.  Questa sorella protesta per il male  che  le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile  e dell’abuso dei beni che  Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che  eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La violenza che  c’è  nel cuore umano ferito dal peccato si manifesta anche  nei sintomi di malattia che  avvertiamo nel suolo, nell’acqua, nell’aria e  negli esseri viventi. Per  questo, fra i poveri più abbandonati e  maltrattati, c’è  la  nostra  oppressa  e  devastata  terra,  che  « geme  e soffre  le  doglie  del parto »  (Rm  8,22). Dimentichiamo che  noi stessi siamo terra (cfr  Gen  2,7).  Il nostro stesso  corpo  è costituito  dagli elementi  del pianeta
la sua aria  è  quella  che ci  dà il  respiro  e  la sua acqua ci vivifica  e ristora. 

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