domenica 31 luglio 2016

Preghiera per la pace e la difesa dalla violenza e dal terrorismo

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
IN POLONIA
IN OCCASIONE DELLA XXXI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
(27-31 LUGLIO 2016)

VISITA ALLA CHIESA DI SAN FRANCESCO A CRACOVIA

PREGHIERA DEL SANTO PADRE

Cracovia
Sabato, 30 luglio 2016

Preghiera per la pace e la difesa dalla violenza e dal terrorismo

O Dio onnipotente e misericordioso, Signore dell’Universo e della storia. Tutto ciò che hai creato è buono, e la Tua compassione per gli errori dell’uomo è inesauribile.

Oggi veniamo a Te per chiederTi di conservare il mondo e i suoi abitanti nella pace, di allontanare da esso l’ondata devastante del terrorismo, di riportare l’amicizia e infondere nei cuori delle Tue creature il dono della fiducia e della disponibilità a perdonare.

O Datore della vita, Ti preghiamo anche per tutti coloro che sono morti come vittime di brutali attacchi terroristici. Dona loro una ricompensa eterna. Che intercedano per il mondo, dilaniato dai conflitti e dai contrasti.

O Gesù, Principe della Pace, Ti preghiamo per chi è stato ferito in questi atti di inumana violenza: bambini e giovani, donne e uomini, anziani, persone innocenti coinvolte solo per fatalità nel male. Guarisci il loro corpo e il loro cuore e consolali con la Tua forza, cancellando nel contempo l’odio e il desiderio di vendetta.

Spirito Santo Consolatore, visita le famiglie delle vittime del terrorismo, famiglie che soffrono senza loro colpa. Avvolgile col manto della Tua misericordia divina. Fa’ che ritrovino in Te e in se stessi la forza e il coraggio per continuare ad essere fratelli e sorelle per gli altri, soprattutto per gli immigrati, testimoniando con la loro vita il Tuo amore.

Tocca i cuori dei terroristi, affinché riconoscano il male delle loro azioni e tornino sulla via della pace e del bene, del rispetto per la vita e della dignità di ogni uomo, indipendentemente dalla religione, dalla provenienza, dalla ricchezza o dalla povertà.

O Dio, Padre Eterno, esaudisci nella Tua misericordia la preghiera che innalziamo a Te tra il fragore e la disperazione del mondo. Ci rivolgiamo a Te con grande speranza, ricolmi di fiducia nella Tua infinita Misericordia, affidandoci all’intercessione della Tua Santissima Madre, resi forti dall’esempio dei beati martiri del Perù, Zbigniew e Michele, che hai reso valorosi testimoni del Vangelo, al punto che hanno offerto il loro sangue, e chiediamo il dono della pace e l’allontanamento da noi della piaga del terrorismo.

Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Copyright- Libreria Editrice Vaticana

venerdì 29 luglio 2016

Maria, Marta e Lazzaro di Betania (Seconda Lettura dell'Ufficio delle Letture odierno)

Dai discorsi di san Bernardo, abate  3, 1.4.6.7; PL 183, 421.423-425

Maria, Marta e Lazzaro
Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò (Lc 10, 38).
Consideriamo ora, fratelli, in che modo la regola della comunità ha distribuito qui, nella nostra casa, questi tre uffici: il servizio di Marta, la contemplazione di Maria, la penitenza di Lazzaro.
Ogni anima perfetta li ha in sé tutti e tre, ma sembra che ciascuno sia adatto piuttosto per uno solo di questi uffici, di modo che alcuni si occupano della santa contemplazione, altri sono dediti al servizio dei fratelli, altri tornano col pensiero agli anni passati nell’amarezza della propria anima, come quei feriti che dormono nei sepolcri. Così, certamente, è necessario che Maria pensi al suo Dio con sensi di sublime pietà; Marta pensi, benigna e misericordiosa, al prossimo; Lazzaro pensi con umiltà a se stesso, alla propria miseria […].
Non aduliamo nessuno e che nessuno di voi inganni se stesso. Coloro ai quali non è stato affidato nessun ufficio, che non sono stati incaricati di nessun servizio, dovranno starsene seduti o ai piedi di Gesù con Maria oppure con Lazzaro tra le pareti del sepolcro. Perché Marta non dovrebbe preoccuparsi di tante cose, se deve provvedere a molti? Ma a te, che non hai questa incombenza, è necessaria una di queste due cose: o non preoccuparti di niente, ma dilettarti piuttosto nel Signore, oppure, se ancora non puoi farlo, devi preoccuparti non di parecchie cose, ma solo di te stesso, come il profeta dice di sé (cfr. Sal 42[41], 7) […].
Una donna, di nome Marta, – dice il Vangelo – lo ospitò (Lc 10, 38). Stanno certamente al posto di Marta quei fratelli che, per il bene della comunità, sono stati destinati ai vari servizi […].
Riceva, dunque, Marta il Signore nella sua casa, perché a lei è affidata la cura della famiglia. Essa è mediatrice allo scopo di ottenere la salvezza sia per sé che per i sudditi […]. La ricevano anche i suoi collaboratori, ciascuno secondo la qualità del proprio ufficio: accolgano Cristo, servano Cristo, lo assistano nelle sue membra, chi nei fratelli infermi, chi nei poveri, chi negli ospiti e nei pellegrini (cfr. Mt 25, 35ss).
Mentre tutti costoro sono così occupati nel loro assiduo servizio, Maria veda come perseverare nel riposo e com’è buono il Signore (Sal 34[33], 9). Veda – dico – con quale mente devota, con quale animo sereno deve stare seduta ai piedi di Gesù (cfr. Lc 10, 39), vedendolo sempre davanti a sé e accogliendo le parole dalla bocca di lui, il cui aspetto è delizioso e il linguaggio è dolce […].
Gioisci e sii grata, o Maria, tu che hai scelto la parte migliore! (Lc 10, 42) […]. Sii semplice, non soltanto senza falsità e simulazione, ma anche senza un cumulo di occupazioni, perché tu possa conversare con colui la cui voce è soave e il viso incantevole (Ct 2, 14). Guàrdati soltanto da una cosa: non voler abbondare nel tuo sentimento né saper più di quanto è necessario (cfr. Rm 12, 3), perché non accada che, mentre insegui la luce, tu inciampi nelle tenebre per inganno del demonio meridiano (Sal 91[90], 6).

Santi Lazzaro, Marta e Maria

Il culto dei santi Lazzaro, Marta e Maria è molto antico e pienamente giustificato dai Vangeli. Tutti i cristiani delle diverse tradizioni liturgiche hanno sempre mostrato grande amore e interesse per questi primi discepoli e amici del Signore, così singolarmente coinvolti nella sua storia e nel suo mistero.
Lazzaro è l’amico di Gesù, perché Gesù lo ama e lo sceglie per mostrare in lui, morto e risorto, la gloria del Padre. La personalità di Lazzaro è tutta in questo silenzioso abbandono al mistero di un amore di predilezione, che si compie attraverso l’assenza apparente dell’amico, la morte, e, infine, la risurrezione per la gloria del Padre. Analogamente la fisionomia spirituale e la vocazione di Marta e di Maria sono chiaramente descritte dagli evangelisti Luca e Giovanni (cfr. Lc 10, 38ss.; Gv 11-12): slancio di fede, di speranza, di amore con caratteri personalissimi nell’una e nell’altra. Ciascuna ha un suo proprio rapporto, irripetibile, con il Signore Gesù. Entrambe sono tra loro in dialogo e in rapporto con lui, nella circolazione evidente della carità fra loro e nell’amore verso il fratello e verso il Signore.
La liturgia celebra insieme i tre fratelli, sotto il titolo di amici e ospiti del Signore (cfr. Lc 10, 38ss; Gv 12, 1-2), nella loro casa, primizia della Chiesa che accoglie e custodisce la visita del Signore, facendosi luogo della sua compiacenza e del suo riposo.

Assemblea Generale di Associazione pro Terra Sancta. Le parole del nuovo presidente fra Francesco Patton | ATS pro Terra Sancta

Assemblea Generale di Associazione pro Terra Sancta. Le parole del nuovo presidente fra Francesco Patton | ATS pro Terra Sancta http://www.proterrasancta.org/it/assemblea-generale-di-associazione-pro-terra-sancta-le-parole-del-nuovo-presidente-fra-francesco-patton/

LUGLIO 2016 OLYMPUS DIGITAL CAMERA
Assemblea Generale di Associazione pro Terra Sancta. Le parole del nuovo presidente fra Francesco Patton

Il giorno 22 luglio si è riunita a Gerusalemme l’Assemblea Generale di Associazione pro Terra Sancta, che ha visto per la prima volta, la partecipazione del nuovo Custode di Terra Santa e presidente di diritto dell’Associazione, fra Francesco Patton. Inoltre erano presenti anche tre nuovi membri, fra Ibrahim Faltas, fra John Luke Gregory e fra Bruno Varriano, neoeletti Discreti di Terra Santa per le lingue araba, inglese e italiana.

La riunione è stata anzitutto l’occasione per aggiornare il nuovo Custode sulle attività in corso dell’Associazione. I Consiglieri, Tommaso Saltini e Carla Benelli, hanno illustrato le tre aree di intervento dell’Associazione: i progetti di Conservazione e Sviluppo (Betania, Città di Lazzaro, Marta e Maria; Sebastia – Nisf Jubeil, Accoglienza tra passato e presente; Terra Sancta Museum…), Educazione e Assistenza (supporto alle Opere di Carità promosse da religiosi e comunità cristiane in Terra Santa; Musica e incontro, Educazione alla bellezza e dialogo con tutti; Scuole, studio e biblioteche) e Emergenze in Medio Oriente (L’accoglienza ai rifugiati in Libano, Giordania, Rodi e Kos; Gaza, aiuto alla piccola comunità cristiana; Siria, i centri di emergenza francescani e sostegno all’ospedale della Custodia di Terra Santa La Speranza, di Aleppo).

“Non dobbiamo solo intervenire laddove ci sono situazioni di crisi, come in Siria” ha affermato il Custode sottolineando l’importanza dell’educazione e della formazione professionale, “ma dobbiamo fare il possibile perché non ce ne siano di nuove, soprattutto qui”. Per questo padre Patton ha poi chiesto di sostenere in particolare l’opera del Terra Sancta Museum. “Il progetto rappresenta un’opportunità per accrescere, tra le comunità locali e la comunità internazionale di pellegrini, la consapevolezza della propria storia, e sentirsi eredi della storia cristiana”.

“Tutto ciò che è divulgazione e promozione della cultura aiuta a favorire la pace, a costruire la pace” ha concluso il Custode, fornendo così un’indicazione per l’anno che viene.

Eternal Happiness


“In order to be Christian, our lives must be a continual renunciation and sacrifice. However, we know that the difficulties of this world are nothing compared to the eternal happiness that awaits us, where there will be no limit to our joy, no end to our happiness, and we shall enjoy unimaginable peace. And so, young people, learn from our Lord Jesus Christ the meaning of sacrifice.”
-- Blessed Pier Giorgio Frassati

mercoledì 27 luglio 2016

ASIA/TERRA SANTA - Il Presidente Abbas scrive al Papa: sconvolti dall'omicidio del sacerdote, condanniamo chi giustifica il terrore con la religione

ASIA/TERRA SANTA - Il Presidente Abbas scrive al Papa: sconvolti dall'omicidio del sacerdote, condanniamo chi giustifica il terrore con la religione

Ramallah (Agenzia Fides) - “Siamo sconvolti dall’attacco barbaro alla chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray in cui abbiamo perso il parroco Jacques Hamel. A nome dello Stato di Palestina e del popolo palestinese, e a nome mio personale, condanno la vile ed odiosa azione terroristica e qualsiasi giustificazione si osi dare in nome della religione a questi atti contro l’umanità”. Cosi il Presidente di Palestina Mahmud Abbas si rivolge a Papa Francesco, nella lettera di condoglianze da lui inviata al Successore di Pietro dopo l'efferato assassinio dell'anziano sacerdote sgozzato ieri da due terroristi mentre stava celebrando messa nella chiesa di Saint Etienne du Rouvray, vicino Rouen. “Saremo sempre fianco a fianco” si legge nel messaggio presidenziale, pervenuto all'Agenzia Fides, “per diffondere l’amore, la misericordia e la giustizia, contro l’odio e l’integralismo, e per far crescere insieme giustizia e pace a vantaggio di tutta l’umanità”.
Anche i Vescovi ordinari cattolici di Terra Santa, già nella giornata di ieri, avevano diffuso un messaggio di condoglianze rivolto alla Chiesa che è in Francia e a tutti i francesi. “Dalla Terra Santa che continua a soffrire violenza e instabilità” si legge nel messaggio, pubblicato dai media ufficiali del Patriarcato latino di Gerusalemme, “alziamo le nostre voci esortando a mettere fine all’uso della violenza in nome della religione e, piuttosto, ad utilizzarla come via per promuovere il rispetto reciproco e la comprensione tra i popoli. In queste occasioni, noi, i credenti” hanno sottolineato i Vescovi cattolici di Terra Santa “dobbiamo pregare l’Onnipotente di custodire l’unità tra i popoli, per cooperare insieme allo scopo di porre fine a ogni forma di terrorismo, e perché ispiri i responsabili del mondo ad agire consapevolmente e in modo risoluto, per sradicare il terrorismo e le sue cause nelle regioni che patiscono questo terribile flagello”. ( GV) (Agenzia Fides 27/7/2016).

Fonte e Copyright www.fides.org

Attentato a Rouen EUROPA/FRANCIA - Sacerdote sgozzato mentre celebra la Messa

EUROPA/FRANCIA - Sacerdote sgozzato mentre celebra la Messa

Rouen (Agenzia Fides) – Un anziano sacerdote, d. Jacques Hamel, 84 anni, è stato ucciso questa mattina mentre stava celebrando la Messa nella chiesa di Saint Etienne du Rouvray, in Normandia (Francia). Due uomini sono entrati durante la celebrazione, hanno ucciso il sacerdote e ferito tre fedeli, di cui uno in modo grave. Tra gli ostaggi anche due suore, mentre una terza è riuscita a fuggire e a dare l’allarme. I due assassini sono stati uccisi dalla polizia.
Da Cracovia, dove si trovava per partecipare alla celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù, mentre sta rientrando in Francia, l’Arcivescovo di Rouen, Sua Ecc. Mons. Dominique Lebrun, ha inviato un messaggio in cui afferma: “La Chiesa cattolica non può prendere altre armi che la preghiera e la fraternità tra gli uomini. Lascio qui centinaia di giovani che sono l’avvenire dell’umanità e chiedo loro di non arrendersi davanti alla violenza e di diventare apostoli della civiltà dell’amore”. (SL) (Agenzia Fides 26/7/2016)

Fonte e Copyright www.fides.org

lunedì 25 luglio 2016

EUROPA/REGNO UNITO - Cresce la collaborazione tra Caritas Westminster e Jewish Volunteering Network (JVN)

EUROPA/REGNO UNITO - Cresce la collaborazione tra Caritas Westminster e Jewish Volunteering Network (JVN)

Londra (Agenzia Fides) – La collaborazione crescente tra i volontari cristiani della Caritas e quelli ebrei del Jewish Volunteering Network (JVN, Rete del volontariato ebraico) rappresenta un modello in grado di aprire nuove strade all'azione comune sul terreno delle emergenze umanitarie, fino a trasformarsi in strumento efficace per diffondere una cultura dell'incontro e del servizio al bene comune. Ne sono convinti John Coleby, Direttore di Caritas Westminster, e Leonie Lewis, Diretttrice del JVN, organismo che raccoglie le organizzazioni di volontariato ebraico operanti nel regno unito, operando in rete con analoghe realtà presenti in altri Paesi.
Nei giorni scorsi, Coleby e Lewis hanno delineato in un intervento rilanciato dai media israeliani le potenzialità della collaborazione interreligiosa nell'ambito delle attività caritative, ricordando che l'incontro e la condivisione di esperienze e aiuto tra le due realtà è iniziato concretamente sei mesi fa, con gli interventi promossi sia da Caritas Westminster che da JVN a favore dei profughi ammassati a Calais. In quella occasione sono subito apparse evidenti le possibili sinergie tra i due organismi, a partire dalla possibilità di imparare l'uno dall'altro negli interventi messi in campo per far fronte alle emergenze umanitarie.
Il volontariato interreligioso – fanno notare Coleby e Lewis - può affrontare e dirimere situazioni complesse. I responsabili dei due organismi, nel loro intervento, richiamano l'appartenenza alla comune tradizione giudaico-cristiana come sorgente d'ispirazione per un impegno comune di ebrei e cristiani sul terreno delle opere assistenziali e caritative, nel segno della gratuità. Tale collaborazione, espandendo progressivamente i propri programmi condivisi, può diventare anche strumento utile a disinnescare discriminazioni e settarismi religiosi. I responsabili si augurano che in futuro la collaborazione possa coinvolgere anche analoghe realtà del volontariato operanti in seno alle comunità musulmane. (GV) (Agenzia Fides 25/7/2016)
Copyright www.fides.org

sabato 16 luglio 2016

Testimonianza di Padre Paolo Pugliese OFMCap

Visita il sito : www.fides.org
Copyright Agenzia Fides
Fonte http://www.fides.org

ASIA/TURCHIA - Golpe fallito. Un sacerdote: “Gli imam dalle moschee chiamavano il popolo a scendere in piazza per difendere Erdogan"

Antakya (Agenzia Fides) “Stanotte, per tutta la tutta la notte dagli altoparlanti delle moschee, oltre alle preghiere, gli imam a intervalli brevi facevano appelli invitando tutti a scendere in piazza per manifestare il proprio sostegno al governo e al Presidente Recep Tayyip Erdogan”. Così riferisce all'Agenzia Fides padre Paolo Pugliese OFMCap, che svolge il suo servizio pastorale presso la parrocchia cattolica di Antakya, l'antica Antiochia sull'Oronte, dove hanno vissuto San Pietro e San Paolo, San Luca e San Barnaba, e dove per la prima volta i discepoli di Gesù sono stati chiamati cristiani.
La testimonianza proveniente da Antakya, capoluogo della Provincia dell'Hatay, confinante con la Siria, conferma che anche nei centri urbani minori della Turchia ci sono state manifestazioni di piazza contro il tentativo di colpo di Stato realizzato da settori delle forze armate turche nella tarda serata di venerdì 15 luglio. Anche a Antakya una parte considerevole della popolazione è scesa per le strade del centro lanciando slogan e suonando i clacson delle auto, ma non si sono sentiti colpi di arma da fuoco. La giornata di oggi è iniziata con una calma piatta. Tutti sanno che Erdogan ha preso in mano la situazione, ma si attende di vedere come evolverà la vicenda e quali saranno le conseguenze del golpe fallito.
Fonti del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli riferiscono a Fides che nelle ore concitate del tentativo di colpo di Stato il Patriarca ecumenico Bartolomeo, attualmente all'estero per un periodo di riposo, ha fatto pervenire un messaggio alle persone – ecclesiastici e laici – attualmente presenti nella sede patriarcale affacciata sul Cord d'Oro, a Istanbul, fornendo loro disposizioni precauzionali su come comportarsi e affrontare la situazione. (GV) Agenzia Fides 16/7/2016).

giovedì 14 luglio 2016

L'omofobia è una malattia

L'omofobia è malattia. Ecco cosa dice la ricerca scientifica dell'università di Tor Vergata. Questo video mostra ciò che ieri sera è  andato in onda su Rai Uno nella trasmissione televisiva di Piero Angela "Superquark". Piero Angela intervista il professore Emanuele Jannini


mercoledì 13 luglio 2016

Holy See’s permanent UN observer speaks on Syrian and Palestinian crisis

From http://en.radiovaticana.va/news/2016/07/13/holy_see%e2%80%99s_permanent_un_observer_speaks_on_middle_east/1243846

(Vatican Radio) The halted Israeli-Palestinian peace talks and the ongoing Syrian crisis were among the topics touched on by the Apostolic Nuncio and Permanent Observer of the Holy See to the United Nations in statement Tuesday.
In his statement to the UN Security Council during an open debate on “The situation in the Middle East, including the Palestinian Question,” Archbishop Bernardito Auza reiterated Pope Francis’ denouncement of those responsible for the Syrian crisis, especially those who provide weapons to fighters.
“Pope Francis denounces in the strongest possible terms all those responsible, from whichever side of the conflict in Syria they may come, for the senseless slaughter of civilians,” Archbishop Auza said.
“The Pope also denounces those who supply substantial amounts of money and weaponry to the fighters who kill and maim the innocent population and destroy civilian institutions and infrastructure,” he added.
“One cannot but lament the duplicity of simultaneously talking peace while supplying arms to those who kill, on every side of the conflict.”
The presidency of the UN security council is currently presided over by a delegation of Japan.
See Archbishop Auza’s full statement below:

12 July 2016

Mr. President,
The Holy See commends the Presidency of Japan for bringing the difficult situation in the Middle East once more to the attention of the International Community, in light of the release of the Quartet’s July 1st “Report on the Middle East” and in the context of the continuing violence in Syria, the deadly sectarian violence in Iraq and the stalled Israeli-Palestinian peace talks.
Mr. President,
The Palestinian Question has remained without an answer that is satisfactory to both the Israelis and the Palestinians. Almost sixty-nine years after its adoption by the United Nations General Assembly, Resolution 181 remains only half-fulfilled. Decades of negotiations have failed to achieve the creation of a Palestinian State. The time is long overdue to put an end to the Israeli-Palestinian conflict, which has become increasingly unacceptable as it becomes increasingly intractable.
My delegation would not miss this occasion to underline once again that, for the Holy See, the two-State solution holds the best promise. Durable peace will remain a distant dream and security will remain an illusion if Israel and Palestine do not agree to exist side-by-side reconciled and sovereign within mutually agreed and internationally recognized borders. Let the two States be created now, for the sake of the Israelis and Palestinians who, in the depths of their hearts, desire nothing greater than peace and security. It is time to act on the recommendations of the 1st July 2016 Report of the Quartet by bringing peace and security to the citizens of Israel and the State of Palestine and to the people of the world.
Mr. President,
The situation in Syria continues to be one of unspeakable suffering for the Syrian people who are killed, forced to survive under bombs or flee to less-ravaged areas. My delegation feels the duty to call anew the attention of this Council to the continued persecution of Christians, Yazidis and other ethnic and religious minority groups by non-State actors in parts of Syria and Iraq.
Pope Francis denounces in the strongest possible terms all those responsible, from whichever side of the conflict in Syria they may come, for the senseless slaughter of civilians.
The Pope also denounces those who supply substantial amounts of money and weaponry to the fighters who kill and maim the innocent population and destroy civilian institutions and infrastructure. One cannot but lament the duplicity of simultaneously talking peace while supplying arms to those who kill, on every side of the conflict. Pope Francis has asked: “How can you believe in someone who caresses you with the right hand and strikes you with the left hand?”
My delegation avails itself of this opportunity to plead once more to weapons-producing States strictly to limit the supply of arms to client States and to monitor their use. In particular, my delegation asks the International Community to stop the illegal supply of arms to non-state actors, who have been lately responsible for crimes against humanity and other forms of mass atrocities and egregious violations of human rights.
Statistics have clearly shown that it is the civilian population that is disproportionately victimized by ever more technologically sophisticated weapons. Remote-controlled assassinations without due process of law and the “collateral damage” to civilians by Lethal Autonomous Weapons System (LAWS) brings to the fore ethical and legal questions that merit careful review and perhaps even a challenge on the basis of international humanitarian law.
Mr. President,
The Holy See believes that peace processes do not depend solely on formal negotiations, no matter how indispensable these may be. As a cradle of great civilizations and the birthplace of the three main monotheistic religions of Judaism, Christianity and Islam, the Middle East has the cultural, intellectual and religious resources that make it a fertile ground for civil society and track II diplomacy, including faith-based “informal diplomacy”, to play their role in promoting the values of encounter and mutual acceptance, thereby equipping all citizens to become active protagonists in peacemaking and peacebuilding in the region.
Religions and believers, in particular, must prove themselves worthy of their rightful place in the whole process of pacification in the region. They must put an end to any form of mutual hatred that could lend credence to a “clash of civilizations.” My delegation believes that the more religion is manipulated to justify acts of terror and violence, the more religious leaders must be engaged in the overall effort to defeat the violence that attempts to hijack it for purposes antithetical to its nature. Spurious religious fervour must be countered by authentic religious instruction and by the example of true communities of faith. It is only then that faith-based “informal diplomacy” can fruitfully compliment the formal diplomacy of States and multilateral bodies.
Thank you, Mr. President.

domenica 10 luglio 2016

I Tre Setacci di Socrate

Premessa.
Non chiedetemi nulla di Socrate.  Non ho studiato Greco Antico. Non chiedetemi nemmeno cosa vuol dire "Apologo greco" perché non saprei nemmeno cosa rispondere.  Non mi piace giustificarmi...
In ogni caso nella vita prima di parlare pensare a quello che si sta per dire:
1)È vero? 2)È buono? 3)È utile?
Adesso buona lettura de "I Tre Setacci" di Socrate

I TRE SETACCI

Apologo greco

Un giorno un tale venne a visitare Socrate e gli disse:
“Ascolta, Socrate, è necessario che ti racconti come quel tuo amico si comporta...” “Fermati! - l’interruppe il filosofo - Hai passato quello che hai da dirmi attraverso i tre setacci?”
“I tre setacci?” - rispose l’altro pieno di stupore.
“Sì, mio caro amico, ribadì Socrate - i tre setacci. esaminiamo insieme se quanto hai da dirmi può passare attraverso di essi. Il primo è quello della Verità. Hai controllato se ciò che mi vuoi riferire è vero?”
“No, io l’ho sentito raccontare e ...”
“Bene, lasciamo stare... Tu però, l’avrai certamente fatto passare per il secondo setaccio, quello della Bontà. ciò che mi vuoi riferire, se non è certamente vero, è almeno qualcosa di buono?”
“No - rispose l’altro esitante - non è qualcosa di buono, al contrario...”
“Beh - riprese il Saggio - serviamoci del terzo setaccio, e vediamo se ciò che mi vuoi dire può almeno essere di qualche Utilità.”
“No non è utile... Non precisamente.”
“Ebbene - concluse Socrate sorridendo - se ciò che mi vuoi raccontare non è né Vero, né Buono, né Utile, io preferisco non saperlo. In quanto a te, ti consiglio di dimenticarlo.”

London Mayor Sadiq Khan to 'Post': I have zero-tolerance for anti-Semitism in my city

From
http://m.jpost.com/Opinion/A-strict-zero-tolerance-approach-to-anti-Semitism-457805#article=6022QzNDNkYxMjNEODVEQjAzOTgyNzE1QzU0OTZCMzFCQkY=

London Mayor Sadiq Khan to 'Post': I have zero-tolerance for anti-Semitism in my city
By SADIQ KHAN
Mon, 27 Jun 2016, 05:44 AM

Last Sunday I was honored to attend the annual Iftar at Finchley Reform Synagogue, one of a number where I have been welcomed in my first Ramadan as mayor of London.

During my time there, it was inspiring to hear that the synagogue has been hosting local Somali Bravanese worshipers since their community center was burned down in an arson attack three years ago. Many of these individuals had never set foot in a synagogue before, but now friendships have developed over shared meals, and the two communities held an Interfaith Succot Festival at a local shopping mall last year.

This is just one example I’ve witnessed through my attendance at a wide variety of Iftars this Ramadan, of faith groups coming together. It has been humbling to see people from many backgrounds finding common ground as we break the fast. London’s greatest strength is our diversity and it’s wonderful to see Londoners celebrating our capital’s different traditions, determined to stand up to division.

As a British Muslim, I am no stranger to prejudice. I know what it’s like to be discriminated against just because of your background or religion. That’s why I promise to fight racism in all its forms and will make challenging the alarming rise in anti-Semitism in recent years a priority.

In my first weeks as mayor I am proud to have signed the Mayors United Against Anti-Semitism pledge.

Sadly, for many people here in London, anti-Semitism is a very present problem. Over the past five years, anti-Semitic offenses in the capital have increased by 153 percent with 267 more offenses in 2015 compared to 2011. There are schools in London that need security simply because they are Jewish faith schools. There are places of worship that require protection simply because they are synagogues. This simply isn’t good enough.

I am adopting a strict zero-tolerance approach to anti-Semitism and all hate crime – whether it’s on the basis of someone’s age, sexuality, gender, religion, race, nationality or disability.

I want our police officers to have the resources and training they need to investigate hate crime fully, and to ensure we have neighborhood police teams that understand and reflect the communities they serve. I am also looking at what more can be done to protect people on public transport and work with Transport for London and the British Transport Police to stamp out hate crime and reassure passengers.

We need to send the message far and wide that anti-Semitism is totally unacceptable and can never be justified, and I will be encouraging other mayors across the country and Europe to sign the pledge. We must work together to root out anti-Semitism wherever we find it – and, yes – that includes within the Labour Party.

Most importantly, I want to give victims the courage and support they need to report each and every incident.

The Community Security Trust (CST), working with our police officers, does excellent work in reassuring and encouraging victims to come forward.

One of the great things about the CST is that they have always been willing to share their knowledge and expertise to help other communities set up similar organizations, and I hope this continues.

As MP for Tooting I joined local school students on an HET trip to Auschwitz-Birkenau and saw at first hand the great work of organizations like the Holocaust Educational Trust ensuring young people learn and understand what happened during this dark time. With anti-Semitism on the rise again, this work is now more important than ever.

The Board of Deputies also does fantastic work to help protect Jewish communal interests and it’s a pleasure to be able to work with them, as well as groups like Mitzvah Day, and all of London’s faith communities, to promote unity and understanding across our city.

I am proud that London is a city where, the vast majority of the time, Jewish people, Christians, Muslims, Sikhs, Buddhists, those who are not members of an organized faith, black, white, rich, young, gay, lesbian – don’t simply tolerate each other, but respect, embrace and celebrate each other.

I want to send a message around the world by being the London mayor of Islamic faith who does more to protect Jewish Londoners from anti-Semitism than any mayor in this city’s history. Any attack on Jewish people or the Jewish community should be considered an attack on all of London’s communities and everything we stand for.

The horrific murder of MP Jo Cox is a brutal reminder that there are people who are determined to perpetuate hatred and ignorance. I knew Jo as a fearless campaigner working on behalf of some of the world’s poorest and most marginalized people – her death has strengthened and renewed my own determination to fight hate crime in all its forms.

Everyone has a part to play – so let’s work together and ensure that London continues to be a global beacon of tolerance, acceptance and respect.

The author is the Mayor of London.

Copyright The Jerusalem Post

Predicazione per la benedizione del patto d’amore tra Giovanni e Roberto. Palermo 9 Luglio 2016


Testo della predicazione a cura del pastore Peter Ciaccio, tenuta sabato 9 luglio 2016 in occasione del culto di benedizione del patto d’amore tra Giovanni Bonanno e Roberto Sucameli.
L’amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene. Quanto all’amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente. Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura l’ospitalità.
Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono. Abbiate tra di voi un medesimo sentimento. Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. Non vi stimate saggi da voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini. Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. [Romani 12, 9-18.21]
In verità vi dico anche: se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. [Matteo 18, 19-20]
Caro Giovanni, caro Roberto, è passato poco più di un anno da quando siete venuti a trovarmi per chiedermi informazioni riguardo un percorso nella chiesa valdese ed eccoci qui. In realtà non siete voi venuti a fare un percorso da noi, ma sono i nostri percorsi di vita che si sono incrociati. Come un giorno le vostre strade si sono incrociate per proseguire insieme, così le nostre strade si sono incrociate.
La nostra chiesa ha una lunga storia di persecuzione. La sofferenza subita dai nostri antenati ci ha resi attenti alle ingiustizie subite da altri. Avremmo potuto avvitarci su noi stessi, chiuderci, pensare prima alle nostre ferite. Ma questo avrebbe significato una vittoria del male, quel male che ha perseguitato i valdesi “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”.
Non è molto diversa la storia delle discriminazioni, persecuzioni e molestie subite dalle donne e uomini omosessuali. Anche qui, quando si è attaccati dal male, ci si può chiudere in se stessi, ci si può nascondere, si può pensare di reagire con la stessa violenza. E invece, il fatto che le nostre strade si stiano incontrate significa che state, stiamo vincendo il male con il bene.
Cos’è il male? Non vorrei entrare nel metafisico: mi limito pertanto a dire che è male quel che fa male, che è inspiegabilmente crudele, che porta all’infelicità, che distrugge la capacità di una persona o di una comunità di sognare. Cos’è allora il bene? Su questo il testo che abbiamo letto è più esplicito: affetto reciproco, zelo, cura del prossimo, ospitalità, empatia con chi è allegro e con chi è triste, umiltà, impegno, animo pacifico.
Ma vorrei soffermarmi su un punto di tutti questi: “L’amore sia senza ipocrisia”. Va detto, a scanso di equivoci, che qui non s’intende l’amore sessuale, ma l’amore fraterno. Detto questo, però, c’è un richiamo all’autenticità e alla verità in ogni relazione, che non possiamo ignorare. Dalla parte del bene c’è l’autenticità e la verità. Ecco, quello che cerchiamo di fare oggi è un atto di autenticità e di verità.
Giovanni e Roberto hanno scelto di vivere insieme in un patto d’amore. Noi qui pensiamo che vada bene. Siamo d’accordo e vogliamo dirlo. Giovanni e Roberto hanno scelto di promettersi amore, rispetto e cura reciproca qui, in questo luogo. Avrebbero potuto farlo altrove, ma quando ci siamo incontrati la prima volta la legge era ancora molto indietro e, anche adesso, nonostante dei piccoli passi avanti, è ancora indietro. In che senso è indietro? Nel senso che non è senza ipocrisia. Non voglio elencare le cose che non vanno, anche perché sarebbero più oggetto di un convegno o di un comizio che di un sermone. Il punto è che se l’amore deve essere senza ipocrisia, Giovanni e Roberto hanno scelto di venire qui.
Per carità, nessuno è libero dall’ipocrisia e non mi vanterò certo per la chiesa valdese di non essere ipocrita. Quello che voglio dire è che ci proviamo, ci stiamo provando. Stiamo provando a fare i conti con le sovrastrutture culturali in cui siamo cresciuti, stiamo provando a fare i conti con gli errori delle chiese — perché non basta chiedere scusa se non sei disposto a cambiare intimamente —, stiamo provando e sappiamo che, con l’aiuto di Dio, riusciremo nell’intento di essere più giusti, più autentici, più aderenti alla volontà di Dio. E la volontà di Dio implica l’accoglienza e non l’esclusione, implica l’autenticità e non l’ipocrisia, implica l’amore e non l’odio.
“Benedite e non maledite”. Ecco, noi oggi benediciamo questa coppia, questa famiglia. E invochiamo su di loro la benedizione di Dio. La benedizione di Dio non è un bollino, non è un certificato, un salvacondotto o una raccomandazione, sia chiaro. La benedizione di Dio significa che Dio vi accompagnerà, come ha fatto finora con ognuno di noi. Significa che della vostra gioia Dio gioirà e che, quando ci saranno momenti tristi e dolorosi, Dio si abbasserà al vostro livello per asciugare le vostre lacrime e per rialzarvi.
La benedizione di Dio non significa che per la società state a posto. Ecco perché, da un punto di vista politico, la vostra lotta non è conclusa. La benedizione di Dio non annulla le discriminazioni degli esseri umani, ma può darvi la forza di andare avanti a testa alta.
Qualcuno potrebbe obiettare, però: «Siete sicuri che Dio benedice il patto d’amore tra Giovanni e Roberto?» E qui mi collego al secondo testo che abbiamo letto, quello del Vangelo di Matteo. «Se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli», promette Gesù. In questa promessa ravvedo una sfida: avete il coraggio di dire quello che ritenete giusto? Nel caso specifico, oggi avete il coraggio di dire a Giovanni e Roberto che il loro patto è benedetto?
Questa è dunque la preghiera che noi oggi rivolgiamo a Dio. Oggi siamo riuniti nel suo nome e oggi noi chiediamo di benedire questa unione. Siamo certi che Dio ascolti la nostra preghiera? Certo, con umiltà, con timore e tremore, ma siamo certi: Dio ci ascolta e il fatto che siete qui significa che già ci ha esaudito.
Noi oggi benediciamo e confidiamo che questa sia una testimonianza di come vincere il male con il bene.
Caro Roberto, caro Giovanni, noi ringraziamo Dio per aver fatto incrociare le nostre strade. Prima di concludere vorrei ricordare che Dio si serve di testimoni e vorrei ricordare il testimone che oggi non è purtroppo tra noi, che ha lavorato tanto affinché questo momento potesse accadere: Nicola D’Ippolito. A lui sarebbe piaciuto essere qui oggi. E in qualche maniera c’è.
Roberto e Giovanni, il Signore vi accompagnerà in questo percorso di vita comune che avete scelto. E oggi vi rende testimoni del suo infinito amore per ogni essere umano. Qualunque cosa si dica di voi, Egli vi ama. Questo è quello che conta e sul suo amore per voi potrete fondare il vostro amore. Amen

sabato 9 luglio 2016

Thank you Magali Harvey

These pictures show Magali Harvey words. I've taken from her Twitter account.  @MagaliHarvey   http://www.twitter.com/@MagaliHarvey.


She is from Canada. She is a great rugby union player in the 15 rugby and rugby 7s too.  She won the World Rugby best woman rugby  player of the year award (2014 IRB best woman rugby player of the year) in 2014 when she was the best player in the Rugby World Cup. She did a wonderful try against France in that Women's Rugby World Cup that was in France in 2014. 
I love Magali Harvey.  
Sorry she isn't in the Olympic Games Canada Rugby 7s team! 
Read here words!



Watch what she did with Canada in France in 2014 










These pictures show Magali Harvey words. I've taken from her Twitter account.  @MagaliHarvey  


Hero. Bangladesh

venerdì 8 luglio 2016

Demon Hunter- Waste me

This is not for the undecided for the other side
We made our bed in the lion's den
No place to hide
Rejected, refused
We were born to lose
Or were we born for a higher call
Those scattered few
Were we born for a higher call
Those scattered few
Sing
I made my vow and I swear
Take it to my grave
My grave
Will not regret to say
Before I fall away
Waste me
I made my vow and I swear
Take it to my grave
My grave
Will not regret to say
Before I fall away
Waste me
We are not for the fate of this world
Disillusioned, damned
May not maintain our foothold
But know where we stand
We were born for a higher call
Those scattered few
Sing
I made my vow and I swear
Take it to my grave
My grave
Will not regret to say
Before I fall away
Waste me
I made my vow and I swear
Take it to my grave
My grave
Will not regret to say
Before I fall away
Waste me
Sing
I made my vow and I swear
Take it to my grave
My grave
Will not regret to say
Before I fall away
Waste me
I made my vow and I swear
Take it to my grave
My grave
Will not regret to say
Before I fall away
Waste me
This is not for the undecided, for the other side


giovedì 7 luglio 2016

EUROPA/ITALIA - “Grande partecipazione alla veglia per Emmanuel”, racconta a Fides il Vicario di Fermo

EUROPA/ITALIA - “Grande partecipazione alla veglia per Emmanuel”, racconta a Fides il Vicario di Fermo

Fermo (Agenzia Fides) – “Fino ad oggi, a Fermo non si erano mai verificati casi di violenza razzista, la città saprà mostrare il buono, che è molto di più”. E’ il commento all’Agenzia Fides di don Pietro Orazi, Vicario della diocesi di Fermo, in merito alla morte per aggressione da parte di un fermano di un richiedente asilo nigeriano, Emmanuel. La vittima, un giovane cristiano, è colpevole solo di aver difeso la moglie da insulti razzisti. La coppia era fuggita dalla Nigeria dopo aver perso quasi tutti i familiari in un attentato di Boko Haram. “Qui a Fermo - continua don Pietro - gli stranieri sono tanti, e tutti ben integrati. Spesso i richiedenti asilo vengono chiamati a raccontare le loro storie nelle scuole e nei raduni delle associazioni cattoliche.”
“Ieri sera – aggiunge il Vicario - alla veglia di preghiera per Emmanuel c’è stata grande partecipazione da parte delle autorità politiche, civili oltre che religiose. Hanno preso parte associazioni cattoliche e laiche, gruppi giovanili arrivati dai paesi limitrofi che in passato avevano partecipato ad incontri nei quali la giovane coppia nigeriana raccontava la sua esperienza”.
Nei locali del Seminario vescovile di Fermo vivono 124 persone, prevalentemente di origine subsahariana, provenienti da Nigeria, Mali, Gambia. L’impegno della diocesi verso i richiedenti asilo non si limita all’ospitalità in Seminario. Attraverso la Fondazione Sagrini, collegata alla diocesi, vengono assistite emigranti incinte e con bambini”.
(AP) (7/7/2016 Agenzia Fides)

Fonte http://www.fides.org

RED - Already Over

You never go
You're always here (suffocating me)
Under my skin
I cannot run away
Fading slowly
I give it all to you
Letting go of me
Reaching as I fall
I know it's already over now
Nothing left to lose
Loving you again
I know it's already over, already over now
My best defense
Running from you (cost me everything)
I can't resist
Take all you want from me
Breaking slowly
I give it all to you
Letting go of me
Reaching as I fall
I know it's already over now
Nothing left to lose
Loving you again
I know it's already over, already over now!
You're all I'm reaching for
It's already over
All I'm reaching for!
It's already over now
I give it all to you
I offer up my soul
It's already over, already over now!
Give it all to you
Letting go of me
Reaching as I fall
I know it's already over now
Nothing left to lose
Loving you again!
I know it's already over now!
It's already over now!
I know it's already over, already over
Lyrics video


Official Video 


Attalus - This ship is going down

this sleeping city's going down tonight. the tempest will swallow us before we open up our eyes. but we tell ourselves that we'll be safe inside. oh no � don't tell me you believed the lies. and we would see it if we'd just wake up. Justice will come. we must wake up.
take my hand and wave them goodbye. but don't look back. don't look back. because you might catch fire. take my word. don't swallow their lies. the door is open tonight.
it's a dog-eat-dog world or so they say. so we flash our teeth at those we meet because if we're not the hunter we will be the prey. if it's survival of the fittest I guess the only winner is the one who beats the grave. but we're all helpless in the waves. and we would see it if we'd just wake up (Justice will come). we must wake up.
this ship is going down but you don't have to sink with the rest of them. don't leave it up to fate.
tomorrow is too late. come while there's still a choice to make.
this ship is sinking. o man tell me what are you thinking? we can't escape the waves. these walls will be our grave. the Tide is coming. o man what wrecks are we becoming? dive in the Sea of Grace. before It changes face. the sky is turning black � a sign that Justice is at hand. will you embrace the Sea? or will you face It like a man? this ship is going down. the time will come to pay your debt. The Sea will be your Judge but will It be your Advocate?
lift your eyes. wake o sleeper come to life. don't close your eyes. wake o sleeper come to life.


Demon Hunter- In Time

When the calling comes for the rest of us
Let me help you decide
But there is not much sympathy left to give for the deserted mind
I have the same fear tearing the plot in two
I know it's not your fight� right?
But the weight of it is breaking upon my back
So I can see that it's not without my life
Am I the last one?
Are we a dying breed?
Anyone outside?
I fear tomorrow will eclipse today
In time, we will erase it all
In time
We are the fault of our own fall
So if you see it all, you take it to the ends
And let it sound throughout your bones
In this trust, they will not relent their rope
But the faithful are not alone
Am I the last one?
Are we a dying breed?
Anyone outside?
I fear tomorrow will eclipse today
In time we will erase it all
In time
We are the fault of our own fall
In time we will erase it all
In time
We are the fault of our own fall
Don't let them tear it from your hands
In time we will erase it all
In time
We are the fault of our own fall
In time we will erase it all
In time
We are the fault of our own fall
In time we will erase it all
In time
We are the fault of our own fall
In time we will erase it all
In time...

'In our modern age, it seems realistic and somewhat probable that our morals, values and ideals will become an ancient piece of history in the not-so-distant future. Our reverence for a creator has dwindled to a dying light in the shadow of a culture that mistakingly places God and science at odds. Our voice has become a feeble whisper, with a seemingly laughable resolution to a world gone completely out of its mind, drunk on celebrity worship, and self-exhalting lies. And moral relativism is not only the social norm, but the only 'acceptable' mindset to have. It is our responsibility to see that our voice remains the vehicle of true solution to an otherwise damned civilization.' - Ryan Clark

Video 

The Pope Video 7 July 2016 Respect for indigenous people


mercoledì 6 luglio 2016

Peace is possible in Syria” says Pope Francis in support of Caritas campaign

Pope Francis: "Let’s join forces, at all levels, to ensure that peace in beloved Syria is possible! #peacepossible4Syria "

https://twitter.com/Pontifex/status/750313453487697920


Papa Francesco: "Uniamo le forze, a tutti i livelli, per far sì che la pace nell’amata Siria sia possibile! #peacepossible4Syria"

https://twitter.com/Pontifex_it/status/750313470319439872

Go to
http://syria.caritas.org/

And go to:
http://www.caritas.eu/news/peace-is-possible-in-syria-says-pope-francis-in-support-of-caritas-campaign


Tue, 05/07/2016 - 10:47
Pope Francis is urging governments to find a political solution to the war in Syria as part of the Caritas global campaign "Syria: Peace is Possible".
“I would like to address all the faithful and all of those who work with Caritas to build a just society,” said Pope Francis in a specially recorded video message (see below).
“Everyone has to recognise that there is no military solution for Syria, only a political one,” said the Pope. “The international community must therefore support peace talks towards the building of a national unity government.”
“I invite you to ask those who are involved in peace talks to take these agreements seriously and to commit to facilitating access to humanitarian aid.”
Dealing with the humanitarian consequences of the five year war in Syria is the largest Caritas relief operation in the world. Caritas provides food, healthcare, basic needs, education, shelter, counselling, protection and livelihoods in Syria and to refugees in host countries. National Caritas organisations reached 1.3 million people last year alone.
Caritas is also urging its supporters around the world to put pressure on their governments to:
  • Ensure all sides of the conflict come together to find a peaceful solution;
  • Support the millions of people affected by the war;
  • Give Syrians inside and outside the country dignity and hope.
“While the people suffer, an incredible amount of money is being spent on giving fighters weapons. Some of the countries providing these arms are also those talking of peace,” said Pope Francis. “How can one believe in those who caress you with the right hand while hitting you with the left?”
Caritas has launched a new website to support the campaignsyria.caritas.org which includes specially commissioned artwork from Syrian artist Tammam Azzam, an animated film on the war, an award winning photo series and testimonies from Syrians living both inside the country and as refugees in bordering nations and beyond.
Caritas Internationalis President Cardinal Luis Antonio Tagle has met with Syrians in Lebanon and Greece. He said, “These are not just number, these are human beings. We need to give them hope, dignity and peace. In the names of all the people touched by this conflict, we are appealing to everyone, can we work for peace in Syria.”
Follow the campaign on Twitter #peacepossible4syria


lunedì 4 luglio 2016

Partita la stagione sportiva 2016/2017 del Benetton Rugby

Partita la stagione sportiva 2016/2017 del Benetton Rugby

 

Treviso, 4 luglio 2015 

 

E’ iniziata ufficialmente stamane la nuova stagione sportiva del Benetton Rugby, la quale comunica la definizione della propria rosa per la stagione 2016/2017, ormai consolidata interamente.

 

Lo staff sarà così costituito:

Amerino Zatta - Presidente

Antonio Pavanello - Direttore Sportivo

Enrico Ceccato - Team Manager

Kieran Crowley - Head Coach

Marius Goosen - Allenatore Difesa

Marco Bortolami – Allenatore Avanti e Touche

Fabio Ongaro - Allenatore Avanti e Mischia

Ezio Galon - Allenatore Trequarti

Videoanalyst: Nicola Gatto e Mattia Geromel

Preparatori Atletici: Fabio Benvenuto, Andrea Costabile, Giulia Farnia, Alfonso Puglisi, Nicolò Zancanaro.

Medici: Marino Baldo, Salvatore Gravinese, Elvis Lela, Bruno Pauletti, Roberto Saccocci.

Fisioterapisti: Ennio Zaffalon, Marco Bazo, Giacomo Mazzon.

 

Questa la rosa 2016/2017:

 

PRIME LINEE

Luca Bigi

Alberto De Marchi

Simone Ferrari

Filippo Filippetto

Ornel Gega

Davide Giazzon

Tiziano Pasquali

Nicola Quaglio

Cherif Traorè

Roberto Santamaria

Federico Zani

Matteo Zanusso

 

SECONDE LINEE

Marco Fuser

Filippo Gerosa

Jean-Francois Montauriol

Teofilo Paulo

 

TERZE LINEE

Robert Barbieri

Marco Barbini

Dean Budd

Marco Lazzaroni

Francesco Minto

Abraham Steyn

Guglielmo Zanini

Alessandro Zanni

 

MEDIANI

Tommaso Allan

Martin Banks

Giorgio Bronzini

Edoardo Gori

Ian McKinley

Tito Tebaldi

 

TREQUARTI

Tommaso Benvenuti

Andrea Buondonno

Angelo Esposito

Jayden Hayward

Tommaso Iannone

Luke McLean

Luca Morisi

David Odiete

Andrea Pratichetti

Alberto Sgarbi

Luca Sperandio

Michael Tagicakibau

 

 

Federico Arigano

Responsabile Comunicazione

  

www.benettonrugby.it

facebook.com/BenettonRugbyTreviso

twitter.com/BenettonRugby

instagram.com/benettonrugby/

Strada di Nascimben 1/B

31100 Treviso

+39(0)422.324345

+39   338.4831199

“TOO GAY?  NO WAY” by Davey Wavey

VIDEO: Can A Gay Man Be Too Feminine? – Moovz https://blog.moovz.com/femininegays/

VIDEO: Can A Gay Man Be Too Feminine?

By Brad Hammer |  Gay, Health & Wellness |  26 March 2016  | 

“Can A Gay Man Be Too Feminine?”   Seems like a pretty stupid question to me, but shaming gay men for being too feminine happens all the damn time! Moovz stands strong against this type of bullying with our partnership with the “It Gets Better” campaign.

It is time we started lifting each other up, rather than knocking each other down!  Davey Wavey just brought back to life his video “Too Gay, No Way.”  It is an important message, so help us by sharing it!

“TOO GAY?  NO WAY” by Davey Wavey

Some people comment that I’m too gay

And to them, this is what I have to say

If you skip and you dance

If you sing and you prance

If you cut hair or make dresses

Or pick up after messes

If you can’t change your oil

Or like Broadway and Susan Boyle

If you only watch sports

For bulging muscles in tight shorts

Then…

So be it because

Each of us are created to be the person we are

And to not be yourself is a lie and bizarre

I understand your hesitations

In a world so full of generalizations

But it’s not your job to coward and hide

Or cover up what’s burning inside

Life is too short to be anyone else

So stand up tall and tighten your belt

Kick up your heels and lift up your chin

Hold your head high and smile and grin

I will lisp with limp wrists

And I’ll strut and I’ll sway

Because my dear friend

There is not such thing as “TOO GAY”

In a land with such darkness

Let your flame burn bright

You light up the world

Because YOU ARE MADE JUST RIGHT.

Copyright to the owner.  I've taken from  https://blog.moovz.com/femininegays/