giovedì 26 marzo 2020

In un mese muoiono 14 Saveriani

EUROPA/ITALIA - In un mese muoiono 14 Missionari Saveriani Parma (Agenzia Fides) – Hanno speso lunghi anni della loro vita in terra di missione, annunciando il Vangelo di Gesù Cristo in quattro continenti, gli 11 sacerdoti e i 3 religiosi dei Missionari Saveriani che sono morti in meno di un mese. Dodici di loro vivevano nella casa madre, a Parma, per cure mediche o solamente per il riposo obbligatorio, considerata l’età e la vita trascorsa per gran parte tra le privazioni e le difficoltà delle missioni. Parma si trova nella zona dell’Italia settentrionale dove il coronavirus è dilagato. La diocesi ha perso 6 sacerdoti. Anche se mancano riscontri certi che i Saveriani morti avessero contratto il coronavirus, padre Rosario Giannattasio, superiore dei Saveriani dell’Italia, ha sottolineato che si tratta certo di una mortalità molto più alta (rispetto ai quattro o cinque missionari che muoiono solitamente in casa madre nel corso di un anno), è quindi inevitabile pensare ad un collegamento con il coronavirus, anche perchè un dipendente della residenza è stata trovata positiva al Covid-19. Nei diversi campi dell’apostolato missionario, i Saveriani morti in queste settimane non si sono risparmiati, come si vede scorrendo le loro scarne note biografiche. Dall’insegnamento e dalla formazione dei giovani alla gestione dell’economia, dal ministero parrocchiale all’assistenza dei migranti, dalla progettazione delle costruzioni alla sartoria e alla cucina, passando per mille altri incarichi e mansioni che fanno parte della vita quotidiana di una comunità, piccola o grande che sia. Una volta rientrati in Italia, spesso svuotati delle forze fisiche e provati dalle malattie, hanno continuato a dare la loro appassionata testimonianza nell’animazione missionaria, nel ministero sacerdotale e nell’accoglienza. Qualcuno di loro ha persino ripreso, anche in età avanzata, la strada della missione. Senza dubbio incarnavano il desiderio del loro fondatore, San Guido Maria Conforti, che così scriveva: “Il Missionario è la personificazione più bella e sublime della vita ideale. Egli ha contemplato in spirito Gesù Cristo che addita agli Apostoli il mondo da conquistare al Vangelo, non già colla forza delle armi, ma colla persuasione e coll’amore e ne è rimasto rapito”. Li ricordiamo citando il loro periodo di servizio missionario. Padre Piergiorgio Bettati, 83 anni, dal 1973 al 1983 è stato missionario in Congo. Morto in casa madre il 23 marzo. Padre Gerardo Caglioni, 73 anni, è stato missionario in Messico (1980-1983) e in Sierra Leone (dal 1984 al 1993 e dal 2002 al 2006). Morto in casa madre il 22 marzo. Padre Stefano Coronose, 88 anni, dalla fine degli anni 60 a metà degli anni 80 è stato missionario in Indonesia. Morto in casa madre il 21 marzo. Padre Pilade Giuseppe Rossini, 84 anni, missionario in Sierra Leone dagli anni sessanta al 1998, con tre intervalli in Italia. Morto all’ospedale di Seriate il 19 marzo. Fratel Giuseppe Scintu, 85 anni, missionario in Congo dal 1968 al 1975. Morto in casa madre il 19 marzo. Fratel Luigi Isaia Masseroni, 90 anni, missionario in Brasile dal 1956 al 1967. Morto in casa madre il 18 marzo. Fratel Guglielmo Saderi, 88 anni, missionario in Congo dal 1961 al 2010, alternando periodi di servizio in Italia. Morto in casa madre il 18 marzo. Padre Giuseppe Rizzi, 77 anni, missionario in Burundi e in Congo dal 1977 al 2010. Morto in casa madre il 15 marzo. Padre Piermario Tassi, 90 anni, missionario in Congo dal 1962 al 1996. Morto il 15 marzo in casa madre. Padre Vittorio Ferrari, 88 anni, missionario in Giappone dal 1961 al 1974, Morto in casa madre il 14 marzo. Padre Nicola Adriano Masi, 92 anni, missionario in Brasile dal 1976 al 2010. Morto il 12 marzo in casa madre. Padre Enrico di Nicolò, 80 anni, ha dedicato la vita all’insegnamento e al ministero presbiterale. Morto l’11 marzo mentre si trovava in visita dai suoi familiari. Padre Corrado Stradiotto, 86 anni, missionario in Indonesia dal 1967 al 1975. Morto il 7 marzo in casa madre. Padre Pietro Zoni, 85 anni, dal 1970 al 2013 è stato missionario in Burundi, Stati Uniti e Camerun. Morto il 29 febbraio in casa madre. I Missionari Saveriani, nati con l'unico scopo di annunciare il Vangelo a chi ancora non lo conosce, sono 819 (dati 2015) presenti in oltre 150 comunità di Europa, Africa, Asia ed America. Il loro fondatore, San Guido Maria Conforti (1865-1931), nato a Ravadese (Parma - Italia), a 11 anni entrò in seminario, ma una malattia fece ritardare l’ordinazione sacerdotale fino al 1888. Giovanissimo sacerdote, gli venne conferito l’incarico di "Direttore della Pia Opera della Propagazione della Fede". Non avendo potuto seguire, per ragioni di salute, la vocazione missionaria alla quale si sentiva chiamato, nel 1895 fondò la Pia Società di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere (Missionari Saveriani) con lo scopo unico ed esclusivo della evangelizzazione dei non cristiani. Nel 1899 inviò i primi due missionari in Cina, seguiti negli anni da tanti altri. Nel 1902, a 37 anni, viene chiamato da Papa Leone XIII a reggere l’Arcidiocesi di Ravenna. Dopo due anni in cui spende tutte le sue energie per il bene della diocesi, è costretto però a dimettersi per motivi di salute. Torna quindi al suo Istituto dove si dedica alla formazione dei suoi allievi missionari. Ristabilitosi in salute, Papa Pio X gli affida la Diocesi di Parma. Per oltre 24 anni egli è il suo instancabile buon pastore, prodigandosi anche per l’annuncio del Vangelo ai non cristiani. Nel 1916 collabora alla fondazione dell’Unione Missionaria del Clero, attuale Pontificia Unione Missionaria, di cui è il primo presidente per dieci anni. Nel 1928 si reca in Cina, in visita alle comunità cristiane ed ai territori affidati alla sua famiglia missionaria. Il 5 novembre 1931 muore a Parma. Viene beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 17 marzo 1996 e canonizzato da Papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011. (S.L.) (Agenzia Fides 26/3/2020) LINK Videomessaggio del Superiore generale dei Saveriani, p. Fernando Garcia, sulla situazione -> https://www.youtube.com/watch?time_continue=49&v=4tm052pcclw&feature=emb_title

lunedì 23 marzo 2020

Restiamo a casa. Non viaggiamo. Non permettiamo al coronavirus di vincere.

Le ordinanze che chiudono le regioni meridionali all'ingresso dal nord, il decreto del consiglio dei ministri che impedisce di entrare ed uscire dal comune in cui ci si trova. Tutto disatteso e niente viene rispettato. Durante il giorno in effetti i controlli ci sono. Hanno fatto bene a togliere i treni notturni, ma con le macchine provate queste persone incoscienti ed irresponsabili durante le notti si mettono in viaggio per andare in un altra regione, in una località turistica, o per tornare a casa al meridione. Anche se in Sicilia la situazione non è quella della Lombardia, tuttavia i casi aumentano soprattutto a Catania e Messina. E i virologi che nei vari reparti di malattie infettive stanno curando i pazienti affetti da #covid19 stanno studiando anche loro questo virus. Uno dei massimi esperti di malattie infettive è il professore #AntonioCascio dell'Università di Palermo e primario delle malattie infettive del policlinico di #Palermo. Quando i casi erano ancora pochi (ovvero i soli turisti bergamaschi) raccomandava di non prendere sottogamba la situazione e di non viaggiare da nord a sud e viceversa,seguendo tutte le norme igieniche e le indicazioni dell'organizzazione mondiale della sanità. Quando i casi erano solo 54 ci aveva fatto capire che la situazione era già grave. Aveva chiaramente spiegato che essendo un nuovo virus nessuno ha anticorpi e che già parecchio tempo e a livello internazionale si sarebbe dovuto intervenire. In un un articolo della stampa abbiamo letto che in Corea del Sud erano già pronti ad affrontare il nuovo coronavirus a novembre e lì hanno arrestato una i membri di una setta per omicidio perché impedendo ai propri adepti di curarsi e non avendo rispettato le indicazioni del Ministero della Salute (ovvero igiene personale e lavaggio accurato e costante delle mani, niente assembramenti, distanza interpersonale di almeno 1 metro) hanno contribuito alla diffusione del virus che ha poi causato la morte di parecchie persone. L'organizzazione mondiale della sanità ha poi datato a dicembre 2019 questo nuovo coronavirus. In Germania il 24 gennaio scorso fu trovato il primo paziente europeo. Visto che covid19 sta in incubazione parecchi giorni e che si trasmette da persona a persona, visto che in Corea del Sud lanciarono l'allarme a novembre, l'organizzazione mondiale della sanità dicembre, l'esplosione e l'aumento dei casi in Cina a Gennaio: perché i governi di tutto il mondo non hanno fatto niente? I governi (però i governanti non sempre sono medici) potevano ascoltare l'organizzazione mondiale della sanità e non lo hanno fatto, ma quelli che si sono comportati peggio sono i medici specialisti. Fino a tutto febbraio si parlava di virus cinese nei mezzi di comunicazione,soprattutto in tv. Alcuni medici che venivano interpellati addirittura dicevano che da noi non sarebbe arrivato il virus (ad esempio Galli e Gismondi del Sacco) Quando poi i casi sono aumentati in Italia (soprattutto in Lombardia) si è data colpa a noi italiani di essere coloro che diffondono il virus. La cisa che sin da Gennaio almeno dovevamo fare era questa: oltre alle norme igieniche, era limitare ingressi e rispettare la distanza di 1 metro, non fare eventi come quelli di Capodanno e Carnevale con banchetti e affollamento, niente baci e strette di mano, quarantena di 15 giorni per tutti coloro che avevano viaggiato. Non lo abbiamo fatto, nessuno né specialisti né medici ce li hanno detto, ci hanno imbrogliato con la storia del virus cinese, la bomba atomica è stata lanciata e ora siamo in guerra e per far vincere la pace dobbiamo restare a casa. Queste misure drastiche sono dovute al fatto che non di è intervenuti a dicembre/gennaio e febbraio. Rispettiamo le ordinanze.

domenica 22 marzo 2020

Capitolo 9 del Vangelo secondo Giovanni

Ecco il Capitolo 9 del Vangelo secondo Giovanni copiato dall'app BIBBIA CEI Papa Francesco ha raccomandato di leggere e rileggere più volte questa pericope evangelica 1 Passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: "Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?". 3Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. 4Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. 5Finché io sono nel mondo, sono la luce del mondo". 6Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco 7e gli disse: "Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe" - che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. 8Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: "Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?". 9Alcuni dicevano: "È lui"; altri dicevano: "No, ma è uno che gli assomiglia". Ed egli diceva: "Sono io!". 10Allora gli domandarono: "In che modo ti sono stati aperti gli occhi?". 11Egli rispose: "L’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: "Va’ a Sìloe e làvati!". Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista". 12Gli dissero: "Dov’è costui?". Rispose: "Non lo so". 13Condussero dai farisei quello che era stato cieco: 14era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. 15Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: "Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo". 16Allora alcuni dei farisei dicevano: "Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato". Altri invece dicevano: "Come può un peccatore compiere segni di questo genere?". E c’era dissenso tra loro. 17Allora dissero di nuovo al cieco: "Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?". Egli rispose: "È un profeta!". 18Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. 19E li interrogarono: "È questo il vostro figlio, che voi dite essere nato cieco? Come mai ora ci vede?". 20I genitori di lui risposero: "Sappiamo che questo è nostro figlio e che è nato cieco; 21ma come ora ci veda non lo sappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo a lui: ha l’età, parlerà lui di sé". 22Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23Per questo i suoi genitori dissero: "Ha l’età: chiedetelo a lui!". 24Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: "Da’ gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore". 25Quello rispose: "Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo". 26Allora gli dissero: "Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?". 27Rispose loro: "Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?". 28Lo insultarono e dissero: "Suo discepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! 29Noi sappiamo che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia". 30Rispose loro quell’uomo: "Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32Da che mondo è mondo, non si è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33Se costui non venisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla". 34Gli replicarono: "Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?". E lo cacciarono fuori. 35Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: "Tu, credi nel Figlio dell’uomo?". 36Egli rispose: "E chi è, Signore, perché io creda in lui?". 37Gli disse Gesù: "Lo hai visto: è colui che parla con te". 38Ed egli disse: "Credo, Signore!". E si prostrò dinanzi a lui. 39Gesù allora disse: "È per un giudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono, vedano e quelli che vedono, diventino ciechi". 40Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: "Siamo ciechi anche noi?". 41Gesù rispose loro: "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane".

mercoledì 18 marzo 2020

Dedicated to María Esther & Ivette

I love Maria and I want she is always happy and healthy. I never wanted to change her or to decide for her life. Why did she write friendly and lovely words and then bad things? Everybody does mistakes, I do my mistakes too. And everyone learns from these mistakes. Me too. The fact is that Maria easily misunderstand. Speaking clear about something is just speaking clear about it, not judging anyone. E.g. If you tell me that you have eaten pizza and with pizza you took 2 alcoholic beers (Exist the beer without alcohol too) and then you have stomach cramps and I tell you that it's better don't drink alcoholic beverages because alcohol is too dangerous for human health : I am not judging you but just saying what the science says about alcoholic drinks. And Maria felt judged by me instead. This is only one of the examples I could write. Another problem is Telegram. She felt I wanted to change her life just because I posted the reportage about Telegram. The journalists did a great job and they found out that ISIS, Narcos , Pedophiles, criminals organisation and many others criminals, scammers, cyber criminals, are using Telegram. So, I just ask her why she was so much enthusiastic about Telegram but she never answered why she is too happy about Telegram if she has something with Telegram... The fact is this: She is pro democracy and she has left Facebook, Instagram, WhatsApp and so she uses Telegram. What's the point? Each app we are using has his problems. We all know what Facebook did with data. But Telegram is dangerous and more dangerous. We know what Facebook did but we also can denounce it and Facebook has closed many Facebook pages e.g. the pages of the nazi skin organisation, new fascism. We can denounce and police can close Facebook pages,profiles,Instagram profiles,WhatsApp profiles, etc... E.g. here in Italy the police had closed a WhatsApp group with children abused pictures. We report something that isn't good on Instagram and Instagram will respond even closing that account. People have reported the Telegram criminals profiles and that criminals are still using Telegram. So, if we have to or if we want to use Telegram, WhatsApp, Facebook, Instagram, and others app for our communications,for things we are interested in, we can use any of that apps. We can continue to use. But being proud, enthusiastic, happy, about these apps isn't good because we all know the dark side of these apps. Maria doesn't want understand this about Telegram. She has misunderstood. She doesn't want to know and she doesn't want to understand. And she has changed the point, thinking I was writing and posting against her. But I was just posting news about the dark side of Telegram instead. Maria has written me very bad message. Maria has blocked me. What I still don't understand is why she wrote friendly messages and then she wrote hate messages... Maria is worldwide known for her kindness. She has been kind with the entire world except me. People know I am kind with everyone. The difference is that I am kind with Maria. And I love Maria and I forgive her. She has wasted everything. She has wasted all the beautiful things and conversations we have had. Maria needs a person that could help her understand that she doesn't have to have the same behaviour she had with me. She has to understand that differences are richness. If we are different is better. It is almost impossible that all the person have the same points of view, like the same things, but we all in our differences can be kind and love each others. The only thing that matter is LOVE. Ivette has to take care of Maria and I think she is already doing this. They have been blessed by the life for have finding each others and being married. I forgive Maria as I forgive everyone had bad behaviour with me. God is merciful and He wants us all living in the Jurusalem Eternal City. God wants that the hell is without any person there. God wants everybody in the Jerusalem Eternal City. Maria can block me on the social networks, but she won't be able to block me when in the future we will be all together with God.