venerdì 24 febbraio 2017

Forum internazionale Migrazioni: essenziale la creazione di una rete

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EUROPA/ITALIA - Forum internazionale Migrazioni: essenziale la creazione di una rete

Roma (Agenzia Fides) - “Le quattro azioni indicate dal Papa (accogliere, proteggere, promuovere integrare) hanno concluso il Sesto Forum Internazionale Migrazioni e Pace e mettono bene in chiaro quale sia la risposta che l'intero pianeta deve dare alle questioni migratorie. Solo in questo modo si può riuscire a integrare e a vivere in un mondo di pace”. Lo ha detto, in una nota pervenuta a Fides, suor Neusa de Fatima Mariano, Superiora generale delle suore Missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane a conclusione del sesto Forum Internazionale “Migrazioni e Pace” che si è tenuto a Roma (vedi Fides 21/02/2017).
“Puntare alle politiche alloggiative, all'apprendimento della lingua, alla formazione e alla realizzazione delle attività socioculturali è alla base di un lavoro concreto ed è l'attualizzazione di quelle politiche avviate dal nostro fondatore Giovanni Battista Scalabrini e dai cofondatori Giuseppe e Assunta Marchetti – aggiunge suor Neusa de Fatima Mariano –. Dai lavori del Forum è emerso come la creazione di una rete sia essenziale. Le istituzioni, la società civile, devono lavorare per una azione positiva e virtuosa. Le istituzioni devono garantire, allo stesso tempo, il 'diritto di non emigrare', creando progetti per fare in modo che la comunità non venga smembrata, devastata, da crisi di ogni genere. Il sostegno di Papa Francesco dimostra come la migrazione sia la priorità delle priorità, perché questa è dettata da altri fattori che incidono, non poco, nella storia dell'umanità". (SL) (Agenzia Fides 24/02/2017)

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mercoledì 22 febbraio 2017

Appello del Papa per il Sud Sudan: non fermarsi solo alle dichiarazioni

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VATICANO - Appello del Papa per il Sud Sudan: non fermarsi solo alle dichiarazioni

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Al termine dell’udienza generale di oggi, in piazza san Pietro, il Santo Padre Francesco ha lanciato un appello per la tragica situazione in Sud Suda, con queste parole: “Destano particolare apprensione le dolorose notizie che giungono dal martoriato Sud Sudan, dove ad un conflitto fratricida si unisce una grave crisi alimentare che colpisce la Regione del Corno d’Africa e che condanna alla morte per fame milioni di persone, tra cui molti bambini. In questo momento è più che mai necessario l’impegno di tutti a non fermarsi solo a dichiarazioni, ma a rendere concreti gli aiuti alimentari e a permettere che possano giungere alle popolazioni sofferenti. Il Signore sostenga questi nostri fratelli e quanti operano per aiutarli”. (SL) (Agenzia Fides 22/02/2017)

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ASIA/TERRA SANTA - L'esercito israeliano inizia la demolizione di villaggi beduini. A rischio anche la “Scuola di Gomme”

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ASIA/TERRA SANTA - L'esercito israeliano inizia la demolizione di villaggi beduini. A rischio anche la “Scuola di Gomme”

Gerusalemme (Agenzia Fides) – I bulldozer dell'esercito israeliano sono già entrati in azione per realizzare l'annunciata demolizione di villaggi beduini situati nei territori della Cisgiordania occupata, a est di Gerusalemme, in un'area considerata strategica per la creazione e l'espansione di nuovi insediamenti di coloni. La prima abitazione beduina è stata demolita nel villaggio di Tabana, lunedì 20 febbraio. Il piano messo in atto prevede lo spostamento forzato dei beduini dei villaggi di Khan Al Ahmer, di Abu Hindi e Abu Nawar, quest'ultimo molto vicino all’insediamento israeliano di Ma’ale Adumim.
Suor Azezet e suor Agnese, religiose comboniane coinvolte anche nell'animazione di 8 piccoli asili dell'area, raccontano all'Agenzia Fides i sentimenti di ansia, paura e frustrazione registrati tra i beduini colpiti dal piano di demolizione e spostamento forzato, a cominciare dai bambini. Nel villaggio di Khan Al Ahmer, con 42 baracche, la cui demolizione effettiva è stata annunciata per giovedì 23 febbraio, sorge anche la famosa “Scuola di Gomme”, frequentata da 178 bambini della tribù beduina dei Jahalin, che potrebbe presto essere fatta a pezzi dai buldozer. “Chi distrugge le scuole distrugge il futuro”, fanno notare gli insegnanti della scuola.
La Scuola di Gomme è una struttura realizzata con 2.200 vecchi pneumatici appoggiati uno sull’altro, come fossero mattoni, riempiti di terra e pressati. I coloni chiedono di abbattere una scuola definita 'illegale' perchè sorta senza il permesso delle autorità di occupazione militare, nonostante la scuola sia priva di elementi architettonici “permanenti”, tirata su senza cemento e fondamenta, proprio per non contravvenire ai regolamenti militari che vietano la costruzione non autorizzata di edifici nell'Area C, quella in cui rientra il 60% della Cisgiordania, sotto il controllo di Israele.
Sulla Scuola di Gomme grava una sentenza di demolizione sin dalla sua costruzione, avvenuta nel 2009. Negli ultimi anni, la demolizione effettiva della struttura è stata a più riprese sollecitata dai coloni che vivono nella zona. Nel 2014, i giudici israeliani avevano chiesto alle parti di trovare un accordo, riconoscendo l’utilità sociale della scuola.
La rimozione della scuola faciliterebbe l'espansione della colonia di Kfar Adumim. Tutta l’area, nel cosiddetto corridoio E1, è coinvolta nel progetto che mira a estendere fino alla colonia ebraica di Ma'ale Adumim il Muro di separazione, costruito in gran parte su territori palestinesi. Già nel 2014, l'esercito israeliano aveva realizzato un intervento presso la scuola per sequestrare alcune attrezzature di gioco per i bambini donate dalla Cooperazione italiana.
“In questa situazione di grande incertezza” riferiscono le Suore comboniane “anche noi abbiamo sperimentato frustrazione di fronte a tanta ingiustizia e violazione dei diritti umani, oltre alla incapacità di trovare parole di conforto e di consolazione... Chiediamo preghiera e giustizia per questi nostri fratelli e sorelle e che il Signore della misericordia intervenga in loro favore”. (GV) (Agenzia Fides 22/2/2017).

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martedì 21 febbraio 2017

EUROPA/ITALIA - Diritto di emigrare ma anche “diritto di restare” nel proprio paese

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EUROPA/ITALIA - Diritto di emigrare ma anche “diritto di restare” nel proprio paese

Roma (Agenzia Fides) - “La migrazione è un fenomeno che fa parte della storia umana. Le stime delle Nazioni Unite indicano 244 milioni di migranti internazionali e 65,3 milioni di persone in situazione di migrazione forzata. Al di là dei numeri stiamo parlando di vite, progetti e sogni di persone che spesso trovano nella migrazione l'unica alternativa per la sopravvivenza o la ricerca di una speranza per il futuro”. Lo ha detto suor Neusa de Fatima Mariano, Superiora generale delle Missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane, nel suo discorso alla Camera dei Deputati, a Roma, nell’ambito del workshop che ha preceduto il Forum Internazionale su Migrazioni e Pace, in programma oggi e domani, organizzato dal Dicastero sullo Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede, dallo Scalabrini International Migration Network (SIMN) e dalla Fondazione Konrad Adenauer.
“La partecipazione dei minori nei flussi migratori, secondo l'Acnur, è aumentata negli ultimi anni a un ritmo accelerato e rappresenta più della metà dei rifugiati nel mondo – ha ricordato la religiosa nel testo pervenuto a Fides -. In linea con il messaggio di Papa Francesco per la Giornata del Migrante e del Rifugiato 2017, ricordiamo che i bambini e gli adolescenti in movimento nei flussi di popolazione sono i primi a soffrire, con situazioni degradanti come la tratta di esseri umani, lo sfruttamento, l'abuso e la privazione dei diritti come quello di avere un ambiente sano e sicuro in famiglia, quello di un'istruzione adeguata, quello di gioco e quello di vivere e crescere in un contesto di pace. Anche le donne migranti hanno bisogno della nostra attenzione, poiché anch’esse diventano spesso più vulnerabili nei flussi di migrazione e di rifugio. Molte volte sono esposte al rischio di soffrire sfruttamento sessuale o nel lavoro”.
Suor Neusa ha sottolineato che “bisogna superare l'idea che la migrazione è un problema da risolvere o una contingenza da controllare. La migrazione è di per sé un fenomeno storico e sociale che si verifica in modo positivo quando è volontaria. In altre parole, richiamiamo l'attenzione sull'importanza che le persone abbiano, insieme al diritto di emigrare anche il 'diritto di non emigrare'. Ossia, ogni Paese deve assicurare ai suoi cittadini condizioni di vita in modo che questi non abbiamo bisogno di viaggiare, se non lo vogliono. In questo contesto, il diritto a emigrare sarebbe correlativo al diritto di restare”. (SL) (Agenzia Fides 21/02/2017)

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lunedì 20 febbraio 2017

Ermal Meta - Gravita con me


 Gravita con me
Resta da me
c'è un vento gelido
atletico
Parliamo di amore
e Amarcord

A volte capita
la vita che va
in mezzo ad un traffico
algebrico
Non puoi farci niente
solo attendere un po'

Gravita con me, gravita con me
è l'amore che ci manca
Gravita con me, gravita con me
perché è l'amore quello che ci salva

Questa città
ha un ritmo ipnotico,
chirurgico
Sincronizza con me
ogni tuo singolo
battito
Il tuo viso è di un bello isterico

Gravita con me, gravita con me
è l'amore che ci manca
Gravita con me, gravita con me
perché è l'amore quello che ci salva

Resta qui con me
resta qui perché
rendiamo la vita
meno cattiva
Gravita con me, gravita con me
perché è l'amore quello che ci salva

Vulnerabile, spesso indistruttibile
Comprensibile, a volte inaccettabile
Incorruttibile, del tutto affascinabile
sono solo scuse lo sai

Gravita con me, gravita con me
è l'amore che ci manca
Gravita con me, gravita con me
perché è l'amore quello che ci salva

Resta qui con me, resta qui perché
rendiamo la vita meno cattiva
Gravita con me, gravita con me
perché è l'amore quello che ci salva

Vulnerabile
Spesso indistruttibile
Comprensibile
A volte inaccettabile
Incorruttibile
Del tutto affascinabile
Sono solo scuse, lo sai
Writer(s): Ermal Meta



sabato 18 febbraio 2017

"Un grande amore trasforma le piccole cose in cose grandi e solo l'amore dà valore alle nostre azioni"

Un pensiero tratto dal “Diario” di Santa Maria Faustina Kowalska del Santissimo Sacramento della Congregazione della Beata Vergine Maria della Misericordia

Sabato 18 febbraio 2017
Fede, speranza, carità
"Un grande amore trasforma le piccole cose in cose grandi e solo l'amore dà valore alle nostre azioni" (Diario, 302).

venerdì 17 febbraio 2017

AFRICA/CENTRAFRICA - Oltre 20.000 sfollati a Bambari per gli scontri tra fazioni ex Seleka

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AFRICA/CENTRAFRICA - Oltre 20.000 sfollati a Bambari per gli scontri tra fazioni ex Seleka

Bangui (Agenzia Fides) - Sono oltre 20.000 gli abitanti di Bambari costretti alla fuga, e si sono rifugiati nella foresta a causa dei combattimenti tra due fazioni rivali dell’ex ribellione Seleka. Lo hanno reso noto le autorità della Repubblica Centrafricana e della MINUSCA (Missione ONU in Centrafrica). Bambari (nel centro del Paese) e i suoi dintorni sono teatro dello scontro tra il Front Populaire pour la Renaissance de Centrafrique (FPRC) e l’l'Unité du Peuple Centrafricain (UPC). In un bombardamento condotto da un elicottero della MINUSCA è rimasto ucciso l’11 febbraio uno dei capi dell’FPRC, il “generale” Joseph Zoundéko.
L'UPC et le FPRC sono solo due delle fazioni armate nate dal disgregamento della Seleka. Questi gruppi possono allearsi o combattersi a seconda delle circostanze, per il controllo di attività economiche, dallo sfruttamento di miniere (come quelle d’oro nell’area di Bambari), al taglieggiamento lungo gli assi stradali, ai furti di bestiame e al contrabbando. Dall’altro canto i cosiddetti antibalaka, i gruppi di autodifesa nati per combattere i ribelli Seleka, entrano anche loro in questo gioco di alleanze e rivalità per motivi essenzialmente economici e criminali. (L.M.) (Agenzia Fides 17/2/2017)

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Ariel 3.0: Friday's song - Voce del Verbo, Vietato Morire , Ermal Meta

Ariel 3.0: Friday's song - Voce del Verbo, Vietato Morire , Ermal Meta: post

Ariel 3.0: Ariel 3.0- per nostra fortuna questo mondo non è monotematico.

Ariel 3.0: Ariel 3.0- per nostra fortuna questo mondo non è monotematico.: post

giovedì 16 febbraio 2017

Gemelli ART - Musica Amica Mia - Presentazione - Innaugurazione Mosaico Madre di Dio Madre della Tenerezza

 Innaugurazione del Mosaico "La Tenerezza di Dio "

Musica Amica Mia 



Gemelli ART Presentazione

AFRICA/MADAGASCAR - Erezione della diocesi di Maintirano e nomina del primo Vescovo

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AFRICA/MADAGASCAR - Erezione della diocesi di Maintirano e nomina del primo Vescovo

Città del Vaticano (Agenzia Fides) – Il Santo Padre Francesco, in data 8 febbraio 2017, ha eretto la nuova diocesi di Maintirano (Madagascar), per dismembramento delle diocesi di Tsiroanomandidy, Mahajanga e Morondava, rendendola suffraganea della sede metropolitana di Antananarivo. Il Papa ha nominato primo Vescovo di Maintirano (Madagascar) S.E. Mons. Gustavo Bombin Espino, O.SS.T., finora Vescovo di Tsiroanomandidy.
La neo-eretta diocesi di Maintirano, comprende l’intera regione civile di Melaky, composta da 5 città: 3 nella Diocesi di Tsiroanomandidy: Maintirano, Ambatomainty, Morafenobe; 1 nella Diocesi di Morondava: Antsalova; 1 nella Diocesi di Mahajanga: Besalampy e confina con le medesime: a nord con Mahajanga, a sud con Morondava e sud-est con Tsiroanomandidy. È suffraganea dell’Arcidiocesi di Antananarivo. L’attuale chiesa parrocchiale di Maintirano, dedicata a Nostra Signora dell’Assunzione, diviene la Chiesa Cattedrale della neo-eretta diocesi di Maintirano. (SL) (Agenzia Fides 16/02/2017)
LINK
I dati statistici relativi alla nuova diocesi e alle diocesi di origine -> http://www.fides.org/it/attachments/view/file/LA_NUOVA_DIOCESI_DI_MAINTIRANO.doc

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martedì 14 febbraio 2017

Clementino - Ragazzi Fuori

Clementino
Ragazzi fuori
di C. Maccaro - F. Rizzo - S. Tognini - P.M. Lombroni Capalbo - C. Maccaro
Ed. Babadum/Giovanni Valle/Del Bar 
Milano - Serrone (FR) - Milano
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Finalmente stai dormendo
E via i pensieri in una stanza e non arriva il vento
Ricordo i passi, i calcinacci e tutto in quel momento
I primi viaggi da ragazzi e quanto eri contento
Non bastano risate qua per stare più sereno
Se questa vita ti ha servito pane col veleno
Una giornata normale, buttato in un locale
Quando tutto sembra uguale, giochi a carte con il male
E con due piedi dentro beh ci sono stato anch’io
Quando raschiavo il fondo inginocchiato a un falso Dio
Tu ca me parl cu l’uocchie e veco a faccia e papà
Ferite ngopp ginocchia scugnizzi dint a sta città
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi 
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
È passato un altro inverno ragazzi fuori
Sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori
Aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia
Mi dici «come stai», ti dico «come vuoi che stia»
Tutto si aggiusta via,
Ancora attendo, non comprendo questa giusta via
Per quanto tosta sia, non stare più in balia
È questo schifo che ha rubato tutta l’energia
Di questa vita mia
Siamo ragazzi soli perdonateci signori
Di queste intrusioni, ma quali illusioni
Nuovi messaggi, nuove generazioni nell’era delle menzogne e del buio
Siamo ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi 
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Le mie storie di ragazzi fuori
Storie di ragazzi fuori
Eravamo noi, dove eravamo noi
Storie di ragazzi fuori
Resto fino a quando sorriderai, tra le luci del mattino e poi
Questa non è l’aria che respirerai, ricordi quando eravamo noi
Resto fino a quando sorriderai, non ti sveglio in questo sogno
Scriverò sui muri della mia città, storie di ragazzi fuori
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AMERICA/COLOMBIA - I Wayuu denunciano uno stato di abbandono come causa della morte di bambini denutriti

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AMERICA/COLOMBIA - I Wayuu denunciano uno stato di abbandono come causa della morte di bambini denutriti

La Guajira (Agenzia Fides) – Nonostante le misure cautelari prese dalla Commissione Inter-americana dei Diritti Umani (CIDH), gli indigeni Wayuu continuano a soffrire di denutrizione. La denuncia arriva dal lider della comunità che, in una intervista ad un programma radiofonico locale, ha accusato il Governo colombiano di omissione rispetto alla situazione di denutrizione che nel 2016 ha causato la morte di almeno 100 bambini. Nel 2015 la CIDH ha sollecitato misure cautelari per salvaguardare il popolo wayuu, ma i bambini continuano a morire. La comunità indigena si trova al nord della Colombia al confine con il Venezuela, nella regione desertica del dipartimento di La Guajira. Si stima una popolazione di 300 mila persone, delle quali i bambini costituiscono la terza parte e le donne incinte e i neonati superano i 30 mila. I Wayuu sono conosciuti a livello internazionale per il loro artigianato.
(AP) (14/2/2017 Agenzia Fides)

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AMERICA/VENEZUELA - L’incontro Nazionale fra Indigeni e Missionari s’interessa su Arco Minero

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AMERICA/VENEZUELA - L’incontro Nazionale fra Indigeni e Missionari s’interessa su Arco Minero

Caracas (Agenzia Fides) – Sette anni dopo l'ultimo incontro fra popolazione indigena e missionari che lavorano in Venezuela, il Dipartimento delle Missioni della Conferenza Episcopale del Venezuela, in collaborazione con: le Pontificie Opere Missionarie in Venezuela, l'Associazione Indigena AVEC, il Consiglio Missionario Nazionale (Comina) e le congregazioni missionarie della CONVER, hanno organizzato il sesto Incontro Nazionale di Indigeni e Missionari "ENIMIS" che si terrà nella città di Caracas dal 16 al 19 Febbraio 2017.
Secondo informa la nota inviata a Fides delle POM del Venezuela, il VI ENIMIS sarà uno spazio per riflettere sulla situazione attuale delle popolazioni indigene e l'azione missionaria della Chiesa, per affrontare le sfide che ci sono, per impegnarsi nella crescita delle comunità indigene e nella pastorale della Chiesa. Per questo, l'incontro è incentrato sulle prospettive e le sfide delle culture indigene in Venezuela, così come sulle azioni che la Chiesa ha sviluppato nelle aree indigene del paese, e le situazioni attuali che riguardano direttamente le comunità indigene, come il caso di “Arco Minero” a Estado Bolivar e Estado Amazonas.

“Arco Minero” del Orinoco prevede una superficie di 114.000 chilometri quadrati, a sud est di Venezuela, in particolare nello stato di Bolivar. Si tratta di un progetto che prevede lo sfruttamento di minerali strategici come il carbone e il manganese; minerali metallici come oro, ferro, bauxite, rame, cromo, magnesite e nichel; e minerali non metallici come il diamante, fosfato, calcare, feldspato, dolomite, gesso, caolino, grafite e talco.
Il governo venezuelano intende promuovere un programma educativo con i minatori della zona, non solo per evitare l'uso di sostanze inquinanti, ma per far sì che le comunità indigene, che vivono anche dello sfruttamento del territorio, riescano ad avere benefici economici, tecnologici e sociali del progetto. Ecco perché il piano d'informazione del progetto sarà rilasciato nella lingua dei vari gruppi etnici venezuelani.

(CE) (Agenzia Fides, 14/02/2017)

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domenica 12 febbraio 2017

Domenico Modugno Amara Terra Mia

Domenico Modugno Amara Terra Mia

Sole alla valle
E sole alla colli-i-na
Per le campagne
Non c'e' piu' nessuno
Addio addio amore
Io vado via
Amara terra mia
Amara e be-e-e-e-lla

Cieli infiniti
E volti come pie-e-tra
Mani incallite ormai
Senza speranza
Addio addio amore
Io vado via
Amara terra mia
Amara e be-e-e-e-lla

Fra gli uliveti è nata
Gia' la lu-u-na
Un bimbo piange
Allatta un seno magro
Addio addio amore
Io vado via
Amara terra mia
Amara e be-e-e-e-lla
Writer(s): Enrica Bonaccorti, Domenico Modugno


Versione di Ermal Meta 

Ermal Meta - Vietato Morire

Ermal Meta "Vietato Morire"


Ricordo quegli occhi pieni di vita
E il tuo sorriso ferito dai pugni in faccia
Ricordo la notte con poche luci
Ma almeno là fuori non c'erano i lupi
Ricordo il primo giorno di scuola
29 bambini e la maestra Margherita
Tutti mi chiedevano in coro
Come mai avessi un occhio nero
La tua collana con la pietra magica
Io la stringevo per portarti via di là
E la paura frantumava i pensieri
Che alle ossa ci pensavano gli altri
E la fatica che hai dovuto fare
Da un libro di odio ad insegnarmi l'amore
Hai smesso di sognare per farmi sognare
Le tue parole sono adesso una canzone

Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai
Figlio mio ricorda
L'uomo che tu diventerai
Non sarà mai più grande dell'amore che dai

Non ho dimenticato l'istante
In cui mi sono fatto grande
Per difenderti da quelle mani
Anche se portavo i pantaloncini
La tua collana con la pietra magica
Io la stringevo per portarti via di là
Ma la magia era finita
Restava solo da prendere a morsi la vita

Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai
Figlio mio ricorda
L'uomo che tu diventerai
Non sarà mai più grande dell'amore che dai

Lo sai che una ferita si chiude e dentro non si vede
Che cosa ti aspettavi da grande, non è tardi per ricominciare
E scegli una strada diversa e ricorda che l'amore non è violenza
Ricorda di disobbedire e ricorda che è vietato morire, vietato morire

Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai
E ricorda che l'amore non ti spara in faccia mai
Figlio mio ricorda bene che
La vita che avrai
Non sarà mai distante dell'amore che dai

Ricorda di disobbedire
Perché è vietato morire
Ricorda di disobbedire
Perché è vietato morire
Perché è vietato morire
Vietato morire


Official Video