giovedì 29 luglio 2021

Covid19, buon senso, prevenzione, igiene, vaccini, organizzazione mondiale della sanità

 Non esiste solo il covid19 ed è proprio per questo motivo che dobbiamo combattere il covid19 con tutti i mezzi possibili: primo fra tutti  l'igiene personale col sapone e dei luoghi e niente assembramenti, distanza di almeno un metro tra le persone, mascherina,  tracciamento ( vuol dire segnalare e arginare i casi quando sono pochi per non far aumentare i contagi), tamponi di massa, vaccinarsi quando arriva il proprio turno.

Molti di noi non hanno potuto più fare i propri controlli medici, e ci sono in giro malattie che possono essere prevenute con i vaccini ad esempio Herpes (Herpes zoster- fuoco di sant'Antonio e herpes simplex) HPV- papilloma virus (che può provocare lesioni che causano il cancro). Per non parlare poi di morbillo, rosolia, parotite, pertosse, rotavirus,polmonite, ecc... Anziché fare a zonzo questi vaccini all'ammasso,  bisogna attivare centri vaccinali in cui ogni cittadino può essere vaccinato per tutte le malattie per cui esistono vaccini. E rilasciare certificati medici che attestano le vaccinazioni effettuate; per chi soffre di malattie come la mastocitosi, mancanza di memoria immunitaria, e/o altre patologie che non consentono la vaccinazione si rilasci un certificato che attesta perché non ci si può vaccinare...

Io ascolto l'organizzazione mondiale della sanità. 

martedì 20 luglio 2021

Cambiare direzione: se non ora quando? Di Camillo Ripamonti SJ

 http://www.centroastalli.it

Cambiare direzione: se non ora quando?

Anche questa volta abbiamo fatto la nostra scelta; una scelta che sacrifica altre persone. Abbiamo deciso che i migranti e i rifugiati in fuga dalla Libia sono sacrificabili e ancora una volta il nostro fine angusto giustifica cinicamente i mezzi. Hanno fatto questa scelta coloro che abbiamo eletto per rappresentarci in Parlamento e con loro l’abbiamo fatta noi che - nonostante o forse a causa della pandemia - sembriamo distratti, sempre più ripiegati su noi stessi, su un presente che non può comprendere il futuro di altri. E infatti la decisione di rifinanziare la Guardia costiera libica, che di fatto condanna centinaia di persone a torture e violenze nei centri di detenzione, è quasi passata sotto silenzio, sommersa da altre notizie di casa nostra: la drammatica alluvione che ha sconvolto l’Europa Centrale, la ripresa dei contagi, gli strascichi dei festeggiamenti degli Europei di calcio, la preoccupazione per le Olimpiadi imminenti in Giappone. La vita di tanti bambini, donne e uomini finisce in secondo piano. Ma se questa è la direzione del “nuovo inizio” forse abbiamo ragione a chiamarla “ripartenza”. Abbiamo deciso di riprendere il cammino di quel mondo ingiusto che la pandemia ci aveva dato la possibilità di lasciarci alle spalle. Forse siamo ancora in tempo  a cambiare direzione!
 
Camillo Ripamonti sj

Ricordando i nonni 😊❤

 I miei nonni lavoravano in campagna (mi riferisco a tutto il lato paterno e ai bisnonni e parenti dal lato della mamma di mia mamma). Mia nonna Maria (la mamma di mia mamma) mi ha inculcato l'amore per i cavalli, lei sapeva cavalcare. Amava i fiori,le piante e la natura. 

Sono felice ricordando i miei nonni. 


lunedì 19 luglio 2021

Sami Modiano

 “SAMI, TU SEI FORTE. DEVI FARCELA. CE LA FARAI!”


Oggi è il compleanno di Sami Modiano, ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, che oggi compie 91 anni e a cui noi di Progetto Dreyfus auguriamo un felice mazal tov!


Sono ancora troppe le persone, soprattutto i ragazzi, che ancora oggi non conoscono la storia di questo Signore, una testimonianza vivente di ciò che l’uomo fu in grado di fare a un altro uomo.


Sami ormai ha poco più di 13 anni, ma ne dimostra alcuni di più. La famiglia, giunta a Birkenau, supera la prima brutale selezione: il cenno a sinistra del medico nazista, che giudicava a vista, voleva dire camera a gas e forno; il cenno a destra indicava i “privilegiati”, risparmiati perché giudicati adatti ai lavori più duri. In pochi giorni di internamento, quasi tutto diventa chiaro, anche nello sguardo ancora innocente di un ragazzino. La fugace e quotidiana visione di sua sorella, oltre la cortina di ferro attraversata dalla corrente, conforta Sami fino al giorno in cui non la vede più, e comprende che è andata all’infermeria, anticamera della morte. Suo padre, prostrato dal lavoro massacrante, dal freddo, dalla fame e dalle torture gli rivela, una sera, che ha deciso di farsi visitare, metafora che significa “non ce la faccio più”. Ma prima di consegnarsi agli assassini, impone al figlio di tenere duro. «Sami, tu sei forte. Devi farcela. Ce la farai!». E così il ragazzino di Rodi, diventato adulto, resta solo a combattere per la vita.


Riportiamo un piccolissimo stralcio della testimonianza di Sami Modiano: “Il 27 gennaio mi sono svegliato mentre una dottoressa russa mi stava medicando. Ero vivo. Ma non ero felice di essere vivo. Perché io? Perché non ero morto insieme agli altri? L’ho capito solo anni dopo. All’inizio mi rifiutavo di parlare, di raccontare la mia storia. Poi ho capito che era mio dovere raccontarlo ai giovani. Sono tornato ad Auschwitz con 300 ragazzi, affrontando il dolore del ricordo, nel 2005. Ho capito che non parlavo solo per la mia piccola famiglia, né per i 2500 ebrei di Rodi, né per i 6 milioni di ebrei uccisi nei campi. Parlavo anche per i 5 milioni di persone, rom, omosessuali, handicappati, detenuti politici, uccisi perché erano diversi. E continuo a farlo per non dimenticare quello che è successo, per trasmettere la memoria alle nuove generazioni, perché io presto non ci sarò più e sarete voi che dovrete ricordare, sarete voi a far sì che tutto questo non succeda più, a fare in modo che i vostri figli non vedano quello che hanno visto i miei occhi”.

Fonte Progetto Dreyfus  https://www.facebook.com/386438174765883/posts/4083022891774041/

giovedì 8 luglio 2021

Domenica 11 Luglio 2021; Domenica dell'apostolato del mare

 🌊 𝘗𝘦𝘳 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘮𝘪𝘨𝘳𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘦, 𝘪𝘯 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘪𝘤𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦, 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘩𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘮𝘢𝘳𝘦, 𝘯𝘢𝘷𝘪𝘨𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘳𝘤𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘧𝘶𝘵𝘶𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘯𝘻𝘢. 𝘙𝘪𝘴𝘱𝘭𝘦𝘯𝘥𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘰, 𝘰 𝘗𝘢𝘥𝘳𝘦, 𝘢𝘭 𝘥𝘪 𝘭à 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘦 𝘶𝘮𝘢𝘯𝘦 𝘢𝘱𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘯𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘦 𝘭𝘢 𝘵𝘶𝘢 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘨𝘯𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪𝘯 𝘮𝘦𝘻𝘻𝘰 𝘢𝘪 𝘧𝘭𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘦𝘯𝘢 𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘶𝘰 𝘙𝘦𝘨𝘯𝘰. 𝘈𝘭 𝘤𝘶𝘰𝘳𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦, 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘷𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘮𝘢𝘪 𝘭𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘵𝘦𝘻𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘤𝘪ò 𝘤𝘩𝘦 è 𝘴𝘶𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘢𝘪 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘤𝘢𝘳𝘪, 𝘋𝘪𝘰 𝘴𝘶𝘴𝘴𝘶𝘳𝘳𝘪 𝘱𝘢𝘳𝘰𝘭𝘦 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘰𝘭𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘳𝘵𝘰. 𝘓𝘰 𝘚𝘱𝘪𝘳𝘪𝘵𝘰 𝘚𝘢𝘯𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘦𝘨𝘨𝘪 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘦 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘦, 𝘢𝘧𝘧𝘪𝘯𝘤𝘩é 𝘴𝘪𝘢𝘯𝘰 𝘧𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘥𝘪 𝘷𝘪𝘵𝘢 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘭𝘶𝘰𝘨𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘦𝘱𝘰𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢, 𝘦 𝘪𝘭𝘭𝘶𝘮𝘪𝘯𝘪 𝘭𝘦 𝘮𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘦𝘪 𝘨𝘰𝘷𝘦𝘳𝘯𝘢𝘯𝘵𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é, 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘪 𝘨𝘪𝘶𝘴𝘵𝘦 𝘦 𝘴𝘰𝘭𝘪𝘥𝘢𝘭𝘪, 𝘪𝘭 𝘔𝘢𝘳𝘦 𝘕𝘰𝘴𝘵𝘳𝘶𝘮, 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘯 𝘉𝘦𝘯𝘦𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰, 𝘱𝘢𝘵𝘳𝘰𝘯𝘰 𝘥’𝘌𝘶𝘳𝘰𝘱𝘢, 𝘴𝘪𝘢 𝘱𝘰𝘯𝘵𝘦 𝘵𝘳𝘢 𝘭𝘦 𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘢, 𝘰𝘤𝘦𝘢𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘱𝘢𝘤𝘦, 𝘢𝘳𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘦𝘭𝘭𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘪 𝘦 𝘤𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘦. 𝘗𝘳𝘦𝘨𝘩𝘪𝘢𝘮𝘰


La Presidenza della #Cei invita le comunità ecclesiali a non dimenticare quanti hanno perso la loro vita mentre cercavano di raggiungere le coste italiane ed europee. Come segno concreto, propone che in tutte le parrocchie,sabato sera 10 luglio e domenica 11 luglio, festa di San Benedetto, Patrono d’Europa, venga letta una "preghiera dei fedeli" composta per l'occasione

sabato 3 luglio 2021

Le donne sono il motore che fa andare avanti il mondo. Che In Italia questo motore non si continui a lasciarlo fuori uso...

In Italia le cose possono solo peggiorare

Ci vuole un cambiamento generale da parte di tutti

Bisogna capire che il matrimonio non si deve fare solo per fare una festa un giorno o per sistemazione. Il matrimonio  è una vocazione per la vita. Tutelare con i fatti la maternità e la salute di donne e bambini .

La legge 194 non è una legge per abortire,ma per tutelare la maternità. Purtroppo non viene applicata. Le donne incinte hanno diritto a sostegno di un assistente sociale, psicologi, e anche che a lavoro non vengano licenziate se incinte. I politici pensano che se attivano servizi come asilo nido, o bonus baby sitter possono aiutare a far fare figli. Ma i figli non si fanno per essere parcheggiati in un nido. Nido e babysitter devono essere solo un aiuto per le ore di lavoro.E anche diminuire l'inquinamento ambientale. Infatti, non si fanno figli per poi vederli morire di malattie mortali causate dall'inquinamento. Oltre al fatto che l'inquinamento causa infertilità.

Noi donne siamo il motore della società. Se il motore viene rallentato o lasciato a casa,o perfino messo fuori uso,come possiamo pretendere che le cose possano funzionare? 


Pornografia e violenza sessuale

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Pornografia e violenza sessuale


Mai più? Per discutere di violenza sessuale bisogna parlare anche di pornografia

di Melinda Tankard Reist

Traduzione dall’inglese di Giulia C.

 [Avvertenza: nell’articolo sono presenti descrizioni esplicite]

Post in lingua originale: https://www.abc.net.au/religion/never-again-addressing-sexual-violence-must-include-pornography/10094568 




Sul legame tra pornografia e violenza sessuale la giornalista e attivista australiana Melinda Tankard Reist: “Numeri crescenti di giovani donne raccontano che i loro partner imitano gli atti sessuali tipici della pornografia: eiaculazione sul viso e sul corpo, deep-throating e sesso anale. Rosie Redstockings – giovane studentessa di un’università inglese – racconta la sua esperienza con uomini influenzati dal porno. Scrive: ‘Ho 23 anni. La mia è la prima generazione ad essere stata esposta al porno online fin dall’infanzia. Abbiamo imparato quello che sappiamo sul sesso guardando sconosciuti su internet, non conosciamo nient’altro. Mi è stato detto che ho un riflesso faringeo troppo forte ... Mi sono state fatte pressioni affinché acconsentissi a farmi eiaculare sul viso. Non volevo. Ha detto [scherzando] che mi avrebbe eiaculato in faccia mentre dormivo. Non stava scherzando – mi sono svegliata con lui che si masturbava sopra di me ... Mi sono state fatte pressioni affinché acconsentissi al sesso anale. Faceva così male che l’ho scongiurato di fermarsi. Si è fermato, per poi lamentarsi che ero troppo sensibile ... Ha continuato a chiedermelo ... Richieste continue di avere rapporti a tre ... Richieste continue di lasciare che ci filmasse ... Ogni singola ragazza etero che conosco ha avuto esperienze simili. Ogni. Singola. Ragazza. Ad alcune è successo molto peggio. Alcune hanno ceduto, altre hanno resistito, altre si sono sentite in colpa e strane per non ... volergli dare quello che lui vuole.’ Poi c’è la 16enne che descrive il sesso orale come "il nuovo bacio": ‘Quando fai sesso con un ragazzo, lui vuole che sia come un porno. Vogliono subito sesso orale o anale. L’orale è, tipo, il nuovo bacio... l’eiaculazione sul viso va molto.’ Secondo uno studio recente le ragazze vengono costrette al sesso anale anche se non lo vogliono e lo trovano doloroso. Il motivo principale che hanno citato per aver eseguito questi atti è che i ragazzi ‘volevano rifare quello che avevano visto nei porno.’ Le ragazze più giovani che hanno parlato con la deputata inglese Sarah Champion per il suo report le hanno detto che credevano che, se volevano che il loro ragazzo rimanesse fedele, fosse obbligatorio fare sesso anale o essere cedute agli amici del proprio partner.”

http://www.resistereallaculturadelporno.resistenzafemminista.it/2019/11/04/melinda-tankar-reist-pornografia-e-violenza-sessuale/