mercoledì 30 marzo 2022

“Stop the war Now”: 200 persone e 50 mezzi partono per un’azione di pace in Ucraina

 #Fermatevi #pace #stopwar #Ucraina 

Fonte Agenzia FIDES


EUROPA/ITALIA - “Stop the war Now”: 200 persone e 50 mezzi partono per un’azione di pace in Ucraina

 

Roma (Agenzia Fides) – Venerdì 1 aprile una delegazione di 200 persone appartenenti a 89 organizzazioni della società civile italiana partirà per un'iniziativa di pace non violenta in Ucraina. Il convoglio, composto da 50 mezzi porterà beni di prima di necessità per la popolazione. La destinazione è Leopoli dove i partecipanti incontreranno sia organizzazioni della società civile che autorità religiose e civili. Al ritorno il convoglio permetterà a persone con fragilità di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l’Italia.

“Entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace” si legge nel manifesto dell'iniziativa promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. “Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Ognuno di noi può fare qualcosa. Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona”. Ad oggi all'iniziativa di pace, denominata Stop the war Now, aderiscono 89 organizzazioni.

(SL) (Agenzia Fides 30/3/2022)


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Ulterioir informazioni ->

https://www.stopthewarnow.eu/


venerdì 25 marzo 2022

LETTERA DEGLI SCIENZIATI RUSSI: NESSUNA GIUSTIFICAZIONE PER QUESTA AGGRESSIONE. CONSIGLIATA AI COMPLESSISTI. MAGARI CAPISCONO


Fonte: Ho trovato questo articolo sul profilo Facebook della giornalista Marina Terragni 

 LETTERA DEGLI SCIENZIATI RUSSI: NESSUNA GIUSTIFICAZIONE PER QUESTA AGGRESSIONE. CONSIGLIATA AI COMPLESSISTI. MAGARI CAPISCONO 

“Noi, scienziati e giornalisti scientifici russi, dichiariamo una forte protesta contro le ostilità lanciate dalle forze armate del nostro Paese sul territorio dell’Ucraina. Questo passo fatale porta a enormi perdite umane e mina le basi del sistema consolidato di sicurezza internazionale. La responsabilità di scatenare una nuova guerra in Europa è interamente della Russia». La lettera continua sottolineando che «non c’è una giustificazione razionale per questa guerra. I tentativi di usare la situazione nel Donbass come pretesto per lanciare un’operazione militare non ispirano alcuna fiducia. È chiaro che l’Ucraina non rappresenta una minaccia per la sicurezza del nostro Paese. La guerra contro di lei è ingiusta e francamente insensata».

 

Non si manca di ricordare i forti e antichi legami tra i due Paesi: «L’Ucraina è stata e rimane un Paese a noi vicino. Molti di noi hanno parenti, amici e colleghi scientifici che vivono in Ucraina. I nostri padri, nonni e bisnonni hanno combattuto insieme contro il nazismo. Scatenare una guerra per il bene delle ambizioni geopolitiche dei vertici della Federazione Russa, spinti da dubbie fantasie storiografiche, è un cinico tradimento della loro memoria.

Rispettiamo la statualità ucraina, che si basa su istituzioni democratiche realmente funzionanti. Trattiamo la scelta europea dei nostri vicini con comprensione. Siamo convinti che tutti i problemi nelle relazioni tra i nostri paesi possano essere risolti pacificamente».

 

Le considerazioni toccano anche un altro tema: l’isolamento in cui gli scienziati russi saranno relegati a causa delle recenti sanzioni contro il regime putiniano. «Dopo aver scatenato la guerra, la Russia si è condannata all’isolamento internazionale, alla posizione di Paese paria», si legge nell’appello lanciato dal professor Gelfand. «Ciò significa che noi scienziati non saremo più in grado di svolgere normalmente il nostro lavoro: del resto, condurre ricerca scientifica è impensabile senza la piena collaborazione con i colleghi di altri paesi». Poi: «L’isolamento della Russia dal mondo significa un ulteriore degrado culturale e tecnologico del nostro Paese in totale assenza di prospettive positive. La guerra con l’Ucraina è un passo verso il nulla». Infine: «È amaro per noi renderci conto che il nostro Paese, insieme ad altre repubbliche dell’ex Unione Sovietica, che hanno dato un contributo decisivo alla vittoria sul nazismo, è ora diventato l’istigatore di una nuova guerra nel continente europeo. Chiediamo l’arresto immediato di tutte le operazioni militari dirette contro l’Ucraina. Chiediamo il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale dello Stato ucraino. Chiediamo pace per i nostri paesi»


Fonte: Ho trovato questo articolo sul profilo Facebook della giornalista Marina Terragni 

giovedì 24 marzo 2022

Fino a quando un solo bambino, una donna, un ragazzo, un essere umano sarà oggetto di scambio e certificato, venduto e violentato, come potremo avere la pace in questo mondo? Non lamentiamoci troppo dell'Italia....

 

Martedì ho visto Zelensky parlare al parlamento italiano. È stato un momento storico. A me il suo discorso è anche piaciuto e non nascondo la mia commozione. Invece, c'è  ancora chi si lamenta del parlamento che lo ha applaudito.

Vorrei vedere tutti quelli che parlano contro Zelensky cosa avrebbero fatto se fossero stati presidenti di un paese bombardato. 

Vi invito a leggere tutti gli articoli de la Civiltà Cattolica su Russia e Ucraina, almeno si capisce la storia e si capisce cosa è accaduto in questi anni in Ucraina e in Russia. 

Altra importante cosa da fare è essere informati e coscienti del fenomeno della tratta di esseri umani e delle schiavitù contemporanee. C'entra anche questo perché da porti come quello di Odessa partono gli schiavi contemporanei. Inoltre, molte donne e ragazze sono trafficate e la parola più cercata su Porn hub è Ukraine girl (già il 24 febbraio). Bambini trafficati sono arrivati dal Vietnam in Germania passando per la Russia. 

Fino a quando un solo bambino, una donna, un ragazzo, un essere umano sarà oggetto di scambio e certificato, venduto e violentato, come potremo avere la pace in questo mondo? Se chi governa non si fa scrupoli ad eliminare e avvelenare chi non la pensa come lui, se non ha interesse ad aiutare i morti di freddo del proprio paese, ha la guerra nel cuore. 

Perché tutti si sono stupiti di questa guerra? 

Ci sono altre guerre già nel mondo. Ci sono i conflitti dimenticati. E c'è la guerra di cui in pochi ci interessiamo che è la schiavitù degli esseri umani.  La guerra -ahimé- inizia nel cuore di ognuno di noi.

 Io mi chiedo: Agnese vuoi vivere in pace? Vuoi contribuire alla pacificazione? Dire solo no a tutte le guerre non è sufficiente. Bisogna non alimentarle e ahimé invece le alimentiamo.

Ci si lamenta tanto della nostra bellissima nazione Italiana. Certe cose sono inspiegabili. Ad esempio a me piace molto leggere e scrivere, e sono piuttosto preparata su diversi argomenti. Gli amici non italiani, che apprezzano la mia preparazione , non si capitano del fatto che io sia disoccupata. 

Eppure in Italia abbiamo leggi che ci garantiscano libertà di informazione, di espressione, e abbiamo leggi contro il traffico di esseri umani che aiutano le persone trafficante a denunciare e iniziare una nuova vita. 

Cosa che non è possibile in paesi che magari consideriamo migliori del nostro. 

Ad esempio in Germania, paese che per i trafficanti di esseri umani è il luogo in cui possono fare affari senza essere perseguibili. La legge Merlin in Italia ha chiuso i bordelli nel 1958. Noi donne siamo libere e molte ragazze che finiscono per strada hanno ricevuto aiuti concreti per denunciare e iniziare una vita serena e senza prostituzione. Negli ultimi tempi molte persone (soprattutto ragazze e giovani donne) sono scappate dalla Germania e arrivate col treno in città del nord Italia proprio perché in Italia abbiamo la legge Merlin e hanno potuto iniziare una nuova vita senza prostituzione. Tante cose in Italia sono complicate,ma non lamentiamoci troppo dell'Italia.

giovedì 3 marzo 2022

Emergenza Ucraina con la Caritas

 

Per favore ascoltate cosa spiega la Caritas. In questo webinar parlano in diretta con traduzione in italiano la presidente di Caritas Ucraina Tetiana che è la Caritas dei fedeli di rito bizantino, e padre Venceslao di Caritas spes la Caritas dei fedeli di rito latino(che parla in italiano e mantiene il suo meraviglioso sorriso nonostante tutto).
Per il momento è meglio evitare di inviare prodotti e c'è bisogno che tutte le organizzazioni,le congregazioni, possano coordinarsi con la Caritas Locale. Gli aiuti per essere efficienti, efficaci e rispondere ai reali bisogni delle persone, devono essere fatti bene e con la collaborazione di tutti, senza dispersioni di materiali e soldi. Si rischia di inviare materiale che non serve, già sono state inviate parecchie merci, farmaci da banco che non servono, ecc...,e poi ciò  che serve continua a mancare. Ogni giorno Caritas Caritas Italiana Caritas Europa ci aggiornano sulla situazione che cambia di momento in momento.
Il nunzio apostolico aveva fatto avviare una collaborazione tra Santa Sede e Caritas Spes Ucraina per aiutare e accogliere i rifugiati afghani (Ucraina  ha avuto sempre tanti migranti e rifugiati), poi  europei scoppiata la guerra e adesso si sta organizzando per rispondere  a questa emergenza. È importante aiutare la Caritas e donare alla Caritas perché: la Caritas è sul posto, anche i vescovi, i preti, sono impegnati come volontari Caritas lì in mezzo ai bombardamenti, rischiando pur di aiutare, perché coordinano gli aiuti e aiutano le persone personalizzando l'aiuto, ascoltando e confrontando ogni persona.


https://youtube.com/watch?v=7mkrvBCyrdk&feature=share