venerdì 29 luglio 2016

Santi Lazzaro, Marta e Maria

Il culto dei santi Lazzaro, Marta e Maria è molto antico e pienamente giustificato dai Vangeli. Tutti i cristiani delle diverse tradizioni liturgiche hanno sempre mostrato grande amore e interesse per questi primi discepoli e amici del Signore, così singolarmente coinvolti nella sua storia e nel suo mistero.
Lazzaro è l’amico di Gesù, perché Gesù lo ama e lo sceglie per mostrare in lui, morto e risorto, la gloria del Padre. La personalità di Lazzaro è tutta in questo silenzioso abbandono al mistero di un amore di predilezione, che si compie attraverso l’assenza apparente dell’amico, la morte, e, infine, la risurrezione per la gloria del Padre. Analogamente la fisionomia spirituale e la vocazione di Marta e di Maria sono chiaramente descritte dagli evangelisti Luca e Giovanni (cfr. Lc 10, 38ss.; Gv 11-12): slancio di fede, di speranza, di amore con caratteri personalissimi nell’una e nell’altra. Ciascuna ha un suo proprio rapporto, irripetibile, con il Signore Gesù. Entrambe sono tra loro in dialogo e in rapporto con lui, nella circolazione evidente della carità fra loro e nell’amore verso il fratello e verso il Signore.
La liturgia celebra insieme i tre fratelli, sotto il titolo di amici e ospiti del Signore (cfr. Lc 10, 38ss; Gv 12, 1-2), nella loro casa, primizia della Chiesa che accoglie e custodisce la visita del Signore, facendosi luogo della sua compiacenza e del suo riposo.

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