domenica 18 ottobre 2020

Commento/ riflessione su Matteo 22,15-21

Erroneamente questo brano evangelico viene definito il brano delle tasse o della separazione tra stato e Chiesa,anche per giustificare leggi che in realtà anziché aiutare la persona umana la "uccidono"(aborto,eutanasia,interruzione cure mediche, ecc...). Spesso lo stato anziché valorizzare la persona e la natura avvilisce (basti pensare che noi donne non abbiamo diritto ad aiuti per le gravidanze ma possiamo morire di emorragia in casa grazie alle pillole per interrompere la gravidanza,o agli scempi ambientali che si ripercuotono sulla salute umana).  La vita è una e non c'è separazione tra l'essere cittadini dello stato e il fatto che ogni persona sia creata ad immagine divina. Pagare le tasse è anche una forma di carità, basti pensare ai soldi delle tasse utilizzati poi dagli stati per gli ospedali, le scuole, la ricerca scientifica, ecc... Ognuno di noi possa testimoniare Dio e restaurare l'immagine di Dio che è in sé, anche attraverso i propri doveri di cittadino. Oggi Gesù ci chiama alla fratellanza universale. Siamo tutti fratelli e sorelle creati in cui splende l'immagine di Dio.  (Commento/riflessione sulla pericope evangelica odierna Matteo 22,15-21) 

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