Con i rifugiati in cerca della pace
Nel messaggio augurale indirizzato al Centro Astalli per il trentacinquesimo anniversario papa Francesco sottolineava: «I rifugiati conoscono le vie che portano alla pace perché conoscono l’odore acre della guerra». In questi giorni in cui si consuma l’ennesimo conflitto e si moltiplicano le testimonianze dei suoi orrori, solo qualche voce dissidente sembra riconoscere nelle armi e nel loro commercio una delle cause che determina e alimenta tutte le guerre.
Sembra non essere mai il tempo di spezzare le spade e farne aratri, di fare delle lance falci, di non esercitarsi più nell’arte della guerra secondo la profezia di Isaia. Non sembra mai il tempo!
In periodo di pace le armi servono per garantire la sicurezza e in tempo di guerra per garantire la difesa o dei pragmatici equilibri. Chi si oppone alle armi è sempre fuori tempo (quando non fuori luogo). Non ci sarà mai un tempo giusto, allora bisogna decidere con coraggio che il tempo è ora, non domani. Ora è il tempo di ascoltare chi conosce le vie che portano alla pace. Se aspettiamo domani a opporci alle armi, altre vittime conosceranno l’odore acre della guerra.
Camillo Ripamonti sj
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