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mercoledì 5 settembre 2018

Papa Francesco Esame di Coscienza Omelia 4 settembre 2018 Copyright Libreria Editrice Vaticana

Fonte http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2018/documents/papa-francesco-cotidie_20180904_esame-di-coscienza.html

PAPA FRANCESCO
MEDITAZIONE MATTUTINA NELLA CAPPELLA DELLA DOMUS SANCTAE MARTHAE
Esame di coscienza
Martedì, 4 settembre 2018
(da:  L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLVIII, n.200, 05/09/2018)

Fare tutte le sere l’«esame di coscienza» come una preghiera, per individuare se a muoverci nella giornata è stato «lo spirito di Dio o lo spirito del mondo», è un’esercizio decisivo nel nostro «combattimento spirituale» che ci porta «a capire il cuore» e «il senso di Cristo». È il suggerimento che Papa Francesco ha proposto nella messa celebrata martedì 4 settembre a Santa Marta, ricordando che «il cuore dell’uomo è come un campo di battaglia» dove si affrontano di continuo «lo spirito di Dio, che ci porta alle opere buone, alla carità, alla fraternità», e «lo spirito del mondo che» invece «ci porta verso la vanità, l’orgoglio, la sufficienza, il chiacchiericcio». «Nella prima lettura — ha fatto subito presente, riferendosi al brano della prima lettera ai Corinzi (2, 10-16) — l’apostolo Paolo Insegna ai Corinzi la strada per avere il pensiero di Cristo, il sentimento di Cristo, per avere quell’atteggiamento che era quello di Cristo». E «la strada è quella del lasciare fare in noi lo Spirito Santo ricevuto». San Paolo Infatti scrive che «voi tutti, noi tutti abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio». «È lo Spirito Santo che ti porta avanti nella vita — ha spiegato Francesco — e ti porta a quello scopo di conoscere Gesù, di avere gli stessi sentimenti di Gesù». In realtà, ha affermato, «noi possiamo studiare tanto, studiare la Bibbia, studiare storia, studiare teologia, ma quella non è la strada per arrivare ai sentimenti di Gesù: aiuta, aiuta tanto, ma la strada vera è lasciarsi portare avanti dallo Spirito, dallo Spirito Santo». Ed «è proprio lo Spirito Santo — ha aggiunto il Pontefice — che ci porta avanti al cuore di Gesù, a capire chi è Gesù, come attua Gesù, cosa vuole Gesù, qual è la volontà di Gesù. A capire il cuore di Gesù». La questione è: «come possiamo andare?». San Paolo afferma che «l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito». Dunque, ha spiegato Francesco, «abbiamo bisogno dello Spirito Santo per questo cammino, questo cammino cristiano». Sempre nella lettera ai Corinzi, l’apostolo spiega anche che «noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio». In effetti, ha rilanciato il Papa, «ci sono due spiriti, due modalità di pensare, di sentire, di agire: quella che mi porta allo Spirito di Dio e quella che mi porta allo spirito del mondo». E «questo succede nella nostra vita: noi tutti abbiamo questi due “spiriti”, diciamo così». C’è «lo spirito di Dio, che ci porta alle opere buone, alla carità, alla fraternità, a adorare Dio, a conoscere Gesù, a fare tante opere buone di carità, a pregare». Ma c’è anche «l’altro spirito del mondo, che ci porta verso la vanità, l’orgoglio, la sufficienza, il chiacchiericcio: tutta un’altra strada». «Il nostro cuore, diceva un santo, è come un “campo di battaglia, un campo di guerra dove questi due spiriti lottano” e chiamava questo il “combattimento spirituale”» ha ricordato il Pontefice. «Nella vita cristiana si deve combattere per lasciare spazio allo spirito di Dio e cacciare via — come Gesù ha cacciato questo demonio — lo spirito del mondo» ha spiegato, riferendosi al passo evangelico di Luca (4, 31-37) proposto oggi dalla liturgia. A questo proposito Francesco ha suggerito «una preghiera bella che noi possiamo fare tutti i giorni, prima di andare a letto, guardare un po’ la giornata» e domandarsi: «Ma quale spirito ho io oggi seguito? Lo spirito di Dio o lo spirito del mondo?». E il Papa ha fatto notare che «questo si chiama fare l’esame di coscienza: sentire nel cuore cosa è successo in questa guerra interiore, e come io mi sono difeso dallo spirito del mondo che mi porta alla vanità, alle cose basse, ai vizi, alla superbia, a tutto questo». Dunque, «come mi sono difeso dalle tentazioni concrete?». Si devono «individuare le tentazioni». E «questo si fa come preghiera, prima di andare a letto, oggi: quali sentimenti ho avuto. Individuare qual è lo spirito che mi ha spinto a quel sentimento, mi ha ispirato quel sentimento: è lo spirito del mondo o lo spirito di Dio?». Facendo l’esame di coscienza con questa preghiera serale, ha affermato il Pontefice «tante volte, se siamo onesti, troveremo che “oggi sono stato invidioso, ho avuto cupidigia, ho fatto questo”». E «questo è lo spirito del mondo». Ma, ha insistito Francesco, è opportuno «individuarli» questi sentimenti, «perché questo è vero: tutti noi abbiamo dentro questa lotta, ma se noi non capiamo come funzionano questi due spiriti, come agiscono, non riusciamo ad andare avanti con lo spirito di Dio che ci porta a conoscere il pensiero di Cristo, il senso di Cristo». In realtà, ha fatto notare il Papa, «è molto semplice: abbiamo questo gran dono, che è lo spirito di Dio, ma siamo fragili, siamo peccatori e abbiamo anche la tentazione dello spirito del mondo». E «in questo combattimento spirituale, in questa guerra dello spirito, bisogna essere vincitori come Gesù, ma è necessario sapere quale strada si percorre». Proprio «per questo è tanto utile l’esame di coscienza, alla sera rivedere la giornata e dire: “sì, oggi sono stato tentato qui, ho vinto qui, lo Spirito Santo mi ha dato questa ispirazione”». Insomma, si tratta di «conoscere cosa succede nel cuore». E, ha messo in guardia il Pontefice, «se noi non facciamo questo, se noi non sappiamo cosa succede nel nostro cuore — e questo non lo dico io, lo dice la Bibbia — siamo come gli “animali che non capiscono nulla”, vanno avanti con l’istinto». Però «noi non siamo animali, siamo figli di Dio, battezzati con il dono dello Spirito Santo». E «per questo — ha concluso Francesco — è importante capire cosa è successo oggi nel mio cuore. Il Signore ci insegni a fare sempre, tutti i giorni, l’esame di coscienza».
© Copyright - Libreria Editrice Vaticana

Fonte http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2018/documents/papa-francesco-cotidie_20180904_esame-di-coscienza.html

martedì 4 settembre 2018

Esame - Examen - Esame di Coscienza (2)

Oggi #PapaFrancesco ha raccomandato l'esame di coscienza ( vedi qui la sua omelia http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2018/documents/papa-francesco-cotidie_20180904_esame-di-coscienza.html )
E io ho subito scritto un post a riguardo
"Esame - Examen  - EsamediCoscienza  http://agnesefiducia.blogspot.com/2018/09/esame-examen-esame-di-coscienza.html "
.
Io vedevo l'esame di coscienza come una lista: la lista dei miei peccati. Ogni giorno dovevo farlo, ma alla fine sono arrivata al punto di non saperlo fare e di cadere in un profondo scoraggiamento.
Mi sono scervellata per tanto tempo, volevo trovare a tutti i costi una soluzione per essere più felice nella mia vita, per stare bene, per migliorare, per accertare me stessa così come Dio mi ha creata. Ci sono voluti 30 anni. Sì, 30 anni. Ho fatto 30 anni il 28 giugno 2018 e il compleanno mi ha regalato la possibilità di poter acquistare 3 articoli su un noto sito di e-commerce italiano.
Chi legge può anche chiedersi:"Cosa c'entra quell'acquisto con la felicità?"
In realtà la felicità è già dentro ognuno di noi, e fare acquisti non può  portare la felicità nella vita di nessuno. 
Godere della buona musica e prendere esempio da una persona meravigliosa come Leonard Bernstein; godere della bellezza e leggere buoni libri; dedicarsi alla preghiera, al silenzio e alla meditazione e lasciarsi prendere dalle geniali intuizioni di un Santo come Ignazio di Loyola. Tutto questo sì che porta felicità.
Leggendo un libro ho capito il mio errore e ho trovato la risposta che cercavo. E la risposta che cercavo sta in una preghiera che in spagnolo si chiama " Examen " , in italiano "Esame", comunemente chiamata "esame di coscienza". Questa preghiera è importantissima e non deve essere trascurata. Questa preghiera è stata tramandata e insegnata da Sant'Ignazio di Loyola (sebbene era una preghiera già esistente da tempi più antichi di Sant'Ignazio,  lui l'ha fatta conoscere al mondo intero). Ancora oggi i Gesuiti continuano a tramandare questa preghiera. Io non la conoscevo, e non l'avrei mai e poi mai potuta conoscere se non avessi letto un libro meraviglioso, scritto da un meraviglioso padre gesuita americano:
" Guida del gesuita... a quasi tutto. Una spiritualità per la vita concreta. " di Fr James Martin SJ.
Ripeto: vedevo l'esame di coscienza come una lista di peccati.
In realtà la preghiera Esame, che Sant'Ignazio di Loyola ha tramandato,  non è una lista di peccati. E ripeto: questo l'ho imparato leggendo "Guida del gesuita..a quasi tutto.  Una spiritualità per la vita concreta".
Il capitolo 4 del libro è  intitolato "La bellezza dei nostri ieri. Trovare Dio e lasciarsi trovare. " Padre James Martin SJ tra le varie cose di cui scrive nel capitolo,ci parla in particolare dell'esame di coscienza. E ci illustra un metodo adatto per fare ogni sera l'esame di coscienza,  un metodo che va bene anche per chi non crede, anche atei e agnostici.
A pagina 128 e 129 di questo libro padre James Martin SJ  scrive << L'esame quotidiano  è particolarmente utile a quanti sono in ricerca,  agli agnostici e agli atei.  Per loro può diventare una "preghiera di consapevolezza". Il primo punto è essere consapevolmente presenti a se stessi E a ciò che ci circonda.  Il secondo punto è ricordare le cose per cui si è grati. Il terzo è la revisione del giorno.  Il quarto, chiedere perdono, potrebbe essere la decisione di riconciliarsi con qualcuno che si è ferito.  Il quinto punto, infine, è prepararsi a essere consapevoli in vista di un nuovo giorno. >> 
Ecco che padre James Martin SJ ci spiega come fare l'esame di coscienza. L'esame di coscienza non è una lista di peccati, è una preghiera semplice, tramandata da Sant'Ignazio di Loyola, che è utile alla vita di tutti.
Ricapitolando ecco i 5 punti di cui è composto l'esame di coscienza:
"1) Essere consapevolmente presenti a se stessi. E a ciò che ci circonda
 2) Rendere Grazie
 3) Revisione della propria giornata
 4) Perdonarsi e perdonare
 5) Essere consapevoli in vista di un nuovo giorno"

Per iniziare l'esame di coscienza si può invocare lo Spirito Santo, se non si è cristiani, una preghiera della propria religione,  se si è atei e agnostici iniziare dal punto numero 1.
Per concludere Ignazio di Loyola suggerisce la recita del Padre Nostro,ma anche in questo caso si può recitare una preghiera della propria religione o concludere al punto 5.
Io ad esempio a metà del giorno concludo con il Padre Nostro, la sera prima di dormire con la Compieta.

Ripercorrere la propria giornata, anche la propria vita passata;
assaporare la bellezza del mondo in cui viviamo  e prendere coscienza delle cose brutte;
impegnarsi per migliorare il proprio stile di vita affinché sia rispettoso di se stessi, della natura e del prossimo;
perdonare se stessi, perdonare chi ci ha offeso e chiedere scusa e perdono a chi si è offeso;
ricordare il bene ricevuto;
prendere consapevolezza di ciò che bisogna migliorare partendo da se stessi, essere consapevoli in vista di un nuovo giorno. Queste sono cose utili, per vivere bene, per vivere felici. Non bisogna lasciarsi scoraggiare, anzi sfruttare la grande opportunità quotidiana che abbiamo attraverso l'esame di coscienza.
Io sono grata di aver conosciuto questa meravigliosa preghiera e consiglio a tutti di conoscerla.
Più si frequenta l'esame di coscienza, più si potrà assaporare  tutto il bello della vita.
L'esame di coscienza ha portato in me tutto il bene di cui avevo bisogno, mi ha messa in discussione e mi ha fatto capire la bellezza di ciò che sono, mi aiuta ogni giorno ad accettarmi per quella che sono.
Possa l'esame di coscienza aiutarci a restare umani e a gioire di tanta bellezza.


P.S. I diritti d'autore per quello che ho citato vanno al legittimo proprietario  "Guida del gesuita... a quasi tutto. Una spiritualità per la vita concreta" di James Martin SJ, edizioni San Paolo 2017, traduzione di Giovanni Giglio . 



Esame - Examen - Esame di Coscienza

Oggi Papa Francesco (nella sua omelia della messa a casa Santa Marta , ecco qui l'omelia http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2018/documents/papa-francesco-cotidie_20180904_esame-di-coscienza.html )  ha raccomandato l'esame di coscienza.
È una preghiera già esistente da tempi più antichi di Sant'Ignazio di Loyola, ma che ha tramandato Sant'Ignazio di Loyola e che oggi continuano a tramandare i gesuiti. Sant'Ignazio di Loyola ha tramandato questa preghiera che si chiama Esame, dallo spagnolo Examen, comunemente chiamato in italiano Esame di Coscienza.  Purtroppo siamo indotti a pensare all'esame di coscienza più ad una verifica per vedere quali peccati abbiamo fatto durante il giorno, o in vista di una confessione.  In realtà la preghiera Esame ,che Sant'Ignazio di Loyola ha tramandato, è un dialogo con Gesù, un vedere che Dio è presente nella nostra vita, un parlargli della propria vita, vedere in cosa non abbiamo risposto alla sua volontà,  un modo per capire anche la sua volontà.  Il gesuita San Francesco Borgia ha raccomandato l'esame di coscienza ai gesuiti ogni giorno 2 volte e che questa preghiera deve durare 15 muniti: 15 minuti a mezzogiorno e 15 minuti la sera  prima di dormire.
Sant'Ignazio di Loyola, che ha tramandato questa preghiera, ci ha anche insegnato che questa preghiera è importantissima e non deve essere trascurata.
A questo link troverete tutte le istruzioni per capire in cosa consiste e una maniera semplice ed efficace per fare bene l'esame di coscienza ogni sera prima di dormire.
https://getupandwalk.gesuiti.it/lesame-di-coscienza/