lunedì 31 dicembre 2018
31 Dicembre 2018 Messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella video con sottotili
L'ultimo giorno dell'anno
Un pensiero tratto dal “Diario” di Santa Maria Faustyna Kowalska
Lunedì 31 dicembre 2018
L’ultimo giorno dell’Anno
In un attimo il Signore mi ha fatto conoscere i peccati commessi nel mondo intero in questo giorno. Sono svenuta per lo spavento e, nonostante che io conosca l’abisso della Divina Misericordia, mi sono stupita che Iddio tenga in vita l’umanità. Ed il Signore mi ha fatto conoscere chi è che sostiene l’esistenza dell’umanità: sono le anime elette. Quando il numero degli eletti sarà terminato, il mondo cesserà di esistere (Diario, 926).
venerdì 28 dicembre 2018
giovedì 27 dicembre 2018
Riflessione su Radio3...
Questo cartellone è stupendo!!! https://www.raiplayradio.it/articoli/2018/12/Orchestra-Sinfonica-Nazionale-della-Rai-2e8025e3-c296-4a86-99b4-3dc24166adf7.html
Cerco di ascoltare ogni sera radio3suite. Il 25 dicembre erano belli entrambi i cartelloni (anche quello jazz che non sempre riesco ad ascoltare). Il mercoledì sera è molto bello sotto la lente. Ieri sera come gli scorsi mercoledì ho ascoltato Enzo Restagno che spiega le cose in una maniera così bella e grazie a lui ho scoperto Debussy anche sotto altri aspetti a me sconosciuti in precedenza. A radio3suite , alle lezioni di musica, al concerto del mattino, a primo movimento e al vecchio qui comincia che faceva l'amato Paolo Terni, devo molto... Ho imparato tante cose che altrimenti avrei ignorato. Radio3 è una scuola, è formazione. #rai #Radio3 #bellezza #cultura #musica #formazione
Presepe - Nativity - Christmas Time
martedì 25 dicembre 2018
Auguri Natalizi!!!
Gesù bambino possa smuovere anche i cuori più induriti. Gesù bambino possa confortare il mio dolore e il dolore di tutti coloro che soffrono. Grazie a Gesù Misericordioso ognuno di noi può essere sempre felice anche in mezzo a tante tribolazioni. Questo il mio augurio per il mondo in cui viviamo. Amen.
Buon Natale (3) "Il Verbo si è fatto Carne"
Questa pericope evangelica dal capitolo 1 versetti 1-34 di Giovanni qui riportata è presa dall'app Sacra Bibbia CEI (traduzione del 2008)
Dal Vangelo secondo Giovanni
Capitolo 1 versetti 1-34
1In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era, in principio, presso Dio:
3tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
4In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
6Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
7Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
9Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
11Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
12A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
15Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
"Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me".
16Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
17Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
18Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
19Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Tu, chi sei?". 20Egli confessò e non negò. Confessò: "Io non sono il Cristo". 21Allora gli chiesero: "Chi sei, dunque? Sei tu Elia?". "Non lo sono", disse. "Sei tu il profeta?". "No", rispose. 22Gli dissero allora: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?". 23Rispose:
"Io sono voce di uno che grida nel deserto:
Rendete diritta la via del Signore,
come disse il profeta Isaia".
24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: "Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?". 26Giovanni rispose loro: "Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo". 28Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
29Il giorno dopo, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: "Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! 30Egli è colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me". 31Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele".
32Giovanni testimoniò dicendo: "Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: "Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo". 34E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio".
Buon Natale (2)
Questa pericope evangelica dal capitolo 2 di Luca qui riportata è presa dall'app Sacra Bibbia CEI (traduzione del 2008)
Dal Vangelo secondo Luca
Capitolo 2 versetti 1 - 20
1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
8C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10ma l’angelo disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". 13E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
14"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama".
15Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: "Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". 16Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Buon Natale
Questa pericope evangelica dai capitoli 1 e 2 di Matteo qui riportata è presa dall'app Sacra Bibbia CEI (traduzione del 2008)
Dal Vangelo secondo Matteo
Capitolo 1
1 Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 2Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, 3Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, 4Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, 5Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, 6Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, 7Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, 8Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, 9Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, 10Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, 11Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
12Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, 13Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, 14Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, 15Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, 16Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
17In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.
18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele,
che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; 25senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.
Capitolo 2
1 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: "Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo". 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:
6E tu, Betlemme,terra di Giuda,
non sei davverol’ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo
che sarà il pastore del mio popolo, Israele".
7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: "Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo".
9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo".
14Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
Dall’Egitto ho chiamato mio figlio.
16Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. 17Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:
18Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamentogrande:
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché non sono più.
19Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: "Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino". 21Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. 22Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea 23e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: "Sarà chiamato Nazareno".
lunedì 24 dicembre 2018
Father Arturo Sosa SJ Jesuit General: Merry Christmas to all the Society of Jesus,the whole Church and to all good's Will People
giovedì 20 dicembre 2018
Antonio Megalizzi
Fonte https://twitter.com/agensir/status/1075750866798415873?s=19
Funerali #AntonioMegalizzi: mons. Lauro Tisi, Gloria di Dio sono le commoventi e profetiche parole di Antonio: “Il tempo è troppo prezioso per passarlo da soli. La vita troppo breve per non donarla a chi ami. Il cielo troppo azzurro per guardarlo senza nessuno a fianco” https://t.co/fdIVYNspAp
The General Father Arturo Sosa SJ on the 50th anniversary of The Jesuit Social Justice and Ecology Secretariat
lunedì 17 dicembre 2018
sabato 15 dicembre 2018
Antonio Megalizzi
Fonte: https://twitter.com/fam_cristiana/status/1073822851772362752?s=19
Il messaggio del vescovo di Trento, Lauro Tisi, per la morte di #AntonioMegalizzi. https://t.co/o9b7zEkt5N
mercoledì 12 dicembre 2018
Natale 2018: Aggiugi un posto a tavola. Comunità di Sant'Egidio.
#Natale è più bello se aiutiamo chi non può permettersi il pranzo di #Natale. Puoi donare inviando un sms al 45586 o telefonando da rete fissa al 45586. Si può donare fino al #25dicembre2018🎄🎄🎄 i fondi sono devoluti a @sant.egidio che li utilizza per i pranzi con i poveri che in tutto il mondo (ovunque c'è Sant'Egidio) si terranno il giorno di Natale, e per fornire pasti a famiglie povere. #Grazie!!! #Passaparola. #solidarietà #Natale #stophunger #fame #famiglia #povertà #convidiamo #pranzodinatale #natale2018 #comunitàdisantegidio #amore #inspirational #help
martedì 4 dicembre 2018
PREGHIERACandele per la pace in Siria. Card. Zenari: “Una vera strage degli innocenti”
PREGHIERA
Candele per la pace in Siria.
Card. Zenari: “Una vera strage degli innocenti”
lunedì 26 novembre 2018
The Temper Trap "Fader"
Oggi quanti ricordi tornati alla mente con questa canzone...
Fader https://g.co/kgs/ZB5LDa
I'm in transit
Floating stranded on this boat
And I pledge myself allegiance
To a better night sleep at home
And the sweet, sweet sun's comin' down hard
The sun's comin' down hard, it burns the bones
So hold a hand for cover, hold a hand for cover
Hold a hand for cover from harm
Woo, ooh, ooh
Talk don't change a thing (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader (woo, ooh, ooh)
Words don't sink it swims (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader
This mess, so we tried our best
That's all that we can do
While the angels walk with the lonely ones
In the cold rain to rescue you
And this fable world's comin' down hard
The wall's comin' down hard on all our homes
So hold a hand for cover, hold a hand for cover
Hold a hand for cover from harm
Woo, ooh, ooh
Talk don't change a thing (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader (woo, ooh, ooh)
Words don't sink it swims (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader
Woo, ooh, ooh
Talk don't change a thing (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader (woo, ooh, ooh)
Words don't sink it swims (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader (woo, ooh, ooh)
Oh, it's fading fader (woo, ooh, ooh)
Compositori: Abby Mandagi / Tobias James Dundas
Copyright to the owner!
venerdì 23 novembre 2018
How to help the sweet Aleksandra to get fine - Raccolta fondi per Aleksandra
English / Inglese
Please help Aleksandra.
She isn't from Bologna but she has to spend many time of her life in Bologna to get fine. She couldn't travel from Sicily to Bologna or come back to Sicily from Bologna yet. She has to live in Bologna to do all the medical cares she needs for her health problem. Please go to this website and find more information (there are pictures too): https://www.associazionelucianolama.it/
You can help Aleksandra sending donations or by PayPal https://bit.ly/2MFLEWV
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Bonifico C.C.B. N. 134426 Banca “S. Michele” Enna Bassa IBAN: IT48J0897916800000000134426
Sede Via Civiltà Del Lavoro, 17 94100 Enna (EN)
Thank you for your generosity!!!
Italian/ Italiano
Aiutiamo Aleksandra, una bambina che ha bisogno dell'aiuto di chiunque possa fare una donazione affinché possa curarsi e abitare a Bologna per il lungo percorso di cure.
Tutto quello che leggerete più avanti in questo post è copiato da questo indirizzo https://www.associazionelucianolama.it/ a cui vi prego di accedere per tutte le informazioni necessarie per poter aiutare Aleksandra.
Grazie per la generosità.
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Il 6 novembre Aleksandra è stata ricoverata presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
Dai primi esami diagnostici è emerso che la causa della deformazione potrebbe essere di tipo neurologico. Aleksandra ha visto morire, a causa di un tumore, il suo fratellino di 13 anni. La madre, inoltre, per un incidente sul lavoro ha subito l’amputazione del braccio. I medici ritengono che tutti questi tragici eventi abbiano influito negativamente sulla psiche della bambina al punto da farle assumere una postura scorretta del piede. Sarà necessario, quindi, un lungo percorso di terapia e analisi psicologica per aiutare la piccola Aleksandra.
Dagli esami diagnostici emerge anche una grave atrofia dei nervi ed i medici hanno proceduto, ieri stesso, ad ingessare, in anestesia totale, dal torace sino ai piedi. Aleksandra dovrà rimanere ingessata per circa 21 giorni e in questo periodo avrà bisogno di assistenza e cure affinché possa affrontare la degenza nel migliore dei modi. Durante tale periodo, infatti, non potendo far viaggiare la bambina da Bologna a Siracusa dovremo trovare un alloggio sul posto, motivo per il quale siamo qui a chiedervi sostegno e supporto economico.
Siamo certi che ci aiuterete a diffondere questo post condividendolo sulle vostre bacheche e che farete il possibile per aiutarla. Basta anche un euro. Un solo euro da parte di ognuno di voi ci aiuterebbe moltissimo ad affrontare questa situazione che si prospetta lunga e delicata.
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mercoledì 21 novembre 2018
EUROPA/ITALIA - I Gesuiti: “Osare lo spirito missionario nella contemporaneità" Roma (Agenzia Fides)
EUROPA/ITALIA - I Gesuiti: “Osare lo spirito missionario nella contemporaneità" Roma (Agenzia Fides)
È giusto aiutare i paesi del Sud del mondo, ma si fa fatica a impegnarsi personalmente. E’ giusto sostenere le missioni, ma senza modificare più di tanto il proprio stile di vita o il proprio punto di vista, nelle società occidentali. E’ la tendenza fotografata da una indagine del Censis titolata “Missione, solidarietà internazionale e stili di vita” e presentata a Roma in occasione dei trent’anni del “Magis”, la Fondazione che coordina le attività missionarie e di cooperazione internazionale della Provincia Euromediterranea dei Gesuiti.
Secondo l’indagine, a dimostrare uno spiccato spirito missionario sono i giovani che, nel 47% dei casi, ritengono giusto essere al fianco dei paesi del Sud del mondo (tra i pensionati, tale risposta scende al 31%) e sono pronti a coinvolgersi direttamente.
L’indagine ha riguardato uomini e donne dai 18 anni agli over 64. Il 77% degli intervistati in linea di massima ritiene “giusto essere a fianco dei paesi del Sud del mondo”. Ma solo il 20% degli intervistati si dice disposto a offrire un contributo economico e a spendersi in prima persona e solo il 15% ritiene opportuno modificare il proprio stile di vita: la maggioranza non rintraccia nessuna correlazione tra lo stile di vita occidentale e la situazione o i problemi del Sud del mondo.
Il Gesuita Renato Colizzi, presidente del Magis, ha dichiarato: “La nostra è una sfida culturale, visto che ha a che fare con il futuro delle nostre comunità, ma è anche una sfida religiosa che tocca l’evangelizzazione. Il Magis ha già 30 anni di esperienza: continueremo a lavorare per un mondo-casa comune in cui celebrare la vita che va oltre la violenza e la corruzione, aiutando le comunità locali a diventare, nello spirito del Vangelo, attori di uno sviluppo umano integrale e sostenibile”.
Il Magis invita a riflettere sulla necessità “osare lo spirito missionario nella contemporaneità”: questa traccia si innesta nella sensibilizzazione che la Chiesa universale promuove verso la celebrazione del Mese missionario straordinario dell'Ottobre 2019, annunciato dal Papa come “opportunità per la Chiesa, anche a livello locale, per rinnovare la fede e lo zelo missionario”. Papa Francesco ha sottolineato che “l'attività missionaria è paradigmatica per tutte le attività della Chiesa (cfr EG 15)”, indicando la relazione esistente tra la missio ad gentes e lo slancio missionario nella pastorale ordinaria delle comunità locali. Per questo motivo l'Ottobre missionario può contribuire a risvegliare tra tutti i fedeli la coscienza di essere “battezzati e inviati”, in missione nel mondo. (EC) (Agenzia Fides 21/11/2018)
sabato 17 novembre 2018
AFRICA/CENTRAFRICA - Massacro ad Alindao: “I Caschi Blu non hanno difeso la popolazione” Bangui (Agenzia Fides)
Fonte www.fides.org
AFRICA/CENTRAFRICA - Massacro ad Alindao: “I Caschi Blu non hanno difeso la popolazione”
Bangui (Agenzia Fides)
“Da quello che mi è stato riferito dai miei contatti, i Caschi Blu della MINUSCA (Missione ONU di stabilizzazione della Repubblica Centrafricana) non hanno difeso la popolazione dai ribelli che hanno commesso l’assalto ad Alindao. All’arrivo dei guerriglieri si sono ritirati nella loro base lasciando la popolazione al suo destino di morte e distruzione” dice all’Agenzia Fides Amos Boubas, un sacerdote centrafricano che studia a Roma e che è in contatto con i suoi confratelli nella Repubblica Centrafricana, dove il 15 novembre i ribelli ex Seleka dell’UPS (Unité pour la Paix en Centrafrique) agli ordini del generale Ali Darassa, di etnia Peul, hanno assalito la cattedrale di Alindao, nel sud del Paese, e il vicino campo di rifugiati. “Dopo aver saccheggiato e incendiato la cattedrale i ribelli si sono diretti verso il campo di rifugiati dove hanno ucciso almeno 42 persone. Tra le vittime c’è il Vicario Generale della diocesi di Alindao, Mons. Blaise Mada, che è stato sepolto ieri, e un altro sacerdote il cui corpo è stato ritrovato oggi, don Celestine Ngoumbango, parroco di Mingala,” riferisce p. Boubas. “I due sacerdoti sono stati uccisi da colpi sparati durante l’assalto all’Episcopio dove si erano rifugiati insieme ad altre persone”.
“Mons. Cyr-Nestor Yapaupa, Vescovo di Alindao, sta organizzando l’evacuazione dei sopravvissuti a Bangui, la capitale”.
La motivazione del massacro sarebbe la vendetta per l’uccisione “di un musulmano” da parte delle milizie anti Balaka. “Penso che dietro a questo grave fatto di sangue vi siano motivazioni di carattere politico nel momento in cui la Francia ha presentato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU una risoluzione per prolungare di un altro anno il mandato della MINUSCA” conclude il sacerdote. (L.M.) (Agenzia Fides 17/11/2018)
AFRICA/SUD SUDAN - Ucciso il primo keniano diventato gesuita; “Un grande insegnante ed un esempio per tutti noi” dice p. Sosa Juba (Agenzia Fides)
Fonte www.fides.org
AFRICA/SUD SUDAN - Ucciso il primo keniano diventato gesuita; “Un grande insegnante ed un esempio per tutti noi” dice p. Sosa Juba (Agenzia Fides) - Ucciso in Sud Sudan il primo gesuita di nazionalità keniana. P. Victor Luke Odhiambo è stato ferito a morte nella notte del 14 novembre da un gruppo di uomini armati che ha assalito la comunità gesuita di Cueibet, nello Stato di Gok. Gli altri tre componenti della comunità sono rimasti illesi.
Secondo il Ministro dell’Informazione dello Stato di Gok, John Madol, uno dei presunti assalitori è stato arrestato. “Il governo dello Stato di Gok ha decretato tre giorni di lutto. Tutti stiano a casa, mentre piangiamo il sacerdote” ha detto il Ministro dell’Informazione.
P. Odhiambo è stato il primo keniano a diventare gesuita. Nato il 20 gennaio 1956, è entrato nella Compagnia di Gesù (SJ) il 4 luglio 1978. È stato ordinato sacerdote il 22 agosto 1987 ed ha emesso i voti definitivi il 30 maggio 1993. In Sud Sudan p. Odhiambo era Preside del Mazzolari Teachers College e Vice Superiore della Comunità gesuita di Cuibet dal 30 gennaio 2017.
“Con grande dolore ho appreso la triste notizia dell'attacco dei nostri compagni a Cueibet e della morte violenta di p. Victor-Luke Odhiambo, S.J., Presidente del Mazzolari Teachers 'College (MTC) e Vice-Superiore della comunità” afferma nella sua lettera di condoglianza P. Arturo Sosa, Superiore Generale della Compagnia di Gesù.
P. Sosa sottolinea che “P. Victor Luke Odhiambo lascia un nome, non solo nel Sud Sudan come primo gesuita a morire al servizio della sua gente, ma in tutta l'Africa orientale, come insegnante di migliaia di studenti nel Centro Starehe Boys di Nairobi, Kenya, e nella Loyola High School di Dar Es Salaam, in Tanzania”.
“Era un uomo molto coraggioso, intelligente, premuroso, amministratore creativo e soprattutto un credente nel valore dell'educazione. Non aveva paura di avventurarsi nell'ignoto, anche nei posti più pericolosi, una volta convinto che questa fosse la missione voluta dal Signore. Il suo esempio di dedizione disinteressata come Preside rimane una sfida per molti dei nostri fratelli più giovani nella Compagnia di Gesù. È una luce, che è stata spenta, dopo aver illuminato altre luci. Come un chicco di grano che muore per dare molti frutti. E questa è la nostra consolazione”.
“Fr. Odhiambo ha dato la sua vita per il popolo, i figli e le figlie di Dio, seguendo l'esempio di Gesù. Il nostro Padre misericordioso lo riceverà con cuore aperto. Preghiamo anche per coloro che hanno attaccato i locali del college e ucciso padre Victor, e per coloro che promuovono la violenza: che il Signore converta i loro cuori” conclude il messaggio. (L.M.) (Agenzia Fides 16/11/2018)
giovedì 15 novembre 2018
Jesuit missionaries attacked in Cueibet, South Sudan, on 14th November 2018 and Fr Odhiambo Victor-Luke SJ was killed
Taken from https://twitter.com/IrishJMissions/status/1063019849356623873?s=19
"We have just heard the sad news that our Jesuit companions in Cueibet, South Sudan were attacked on 14 Nov 2018, and Fr Odhiambo Victor-Luke SJ was killed. He died in the service of the people of South Sudan, whom he loved so much. May his soul rest in peace."
Fr John Guiney SJ (Irish Jesuits Missions)
Rest in peace Fr Odhiambo Victor-Luke SJ ❤🙏
mercoledì 14 novembre 2018
Father Pedro Arrupe SJ is now Servant of God
The Jesuit Superior General has announced today that the "cause" for the beatification of Pedro Arrupe, SJ (Jesuit General 1965-83 and founder of Jesuit Refugee Service) has been opened by the Vicariate of Rome. He is now "Servant of God Pedro Arrupe." Taken from https://twitter.com/JamesMartinSJ/status/1062722252763025408?s=19
Today is the birthday of Pedro Arrupe SJ. And today is also the 38th Jesuit Refugees Service founded by the beloved father Pedro Arrupe SJ.
Go to Servant of God Pedro Arrupe website https://arrupe.jesuitgeneral.org/en/
lunedì 12 novembre 2018
Cure nel cuore dei conflitti - aiutiamo i bambini ad avere le cure mediche di cui hanno bisogno, con e grazie a Medici Senza Frontiere ONLUS possono riceverle!
CURE NEL CUORE DEI CONFLITTI
giovedì 8 novembre 2018
In The Service of Peace
sabato 3 novembre 2018
Preghiera del Beato Rupert Mayer SJ
PREGHIERA DEL BEATO RUPERT MAYER SJ
Signore, avvenga di me come tu vuoi,
voglio andare come tu vuoi,
solo aiutami a capire ciò che tu vuoi.
Signore, quando vuoi è quello il momento
e quando vuoi, sono pronto:
oggi e sempre.
Signore, ciò che vuoi l’accetto,
ciò che vuoi è bene per me,
basta che io sia tuo Signore,
poiché tu lo vuoi è cosa buona
e poiché tu lo vuoi ho coraggio:
Il mio cuore riposa nelle tue mani!
martedì 30 ottobre 2018
2018 joint statement on climate justice by Bishops’ Conferences
2018 joint statement on climate justice by Bishops’ Conferences
The following appeal is issued by the Church leaders of the continental groupings of episcopal conferences. It is addressed to government leaders and representatives and it calls on them to work towards an ambitious implementation of the Paris Agreement for the people and the planet. In particular, we ask for a COP24 Summit (Katowice, Poland, December 2018) able to prove a milestone on the path set out in 2015 in Paris.
Faced with the growing urgency of the current ecological and social crisis, building on and inspired by the work done on the ground over the past three years by so many courageous actors around the world - within the Catholic Church and beyond - to promote and “live” the messages carried by the Encyclical Letter Laudato Si’, we call for ambitious and immediate action to be taken in order to tackle and overcome the devastating effects of the climate crisis. These actions need to be taken by the international community at all levels: by persons, communities, cities, regions, nations.
We have heard “the cry of the earth and the cry of the poor”. We have listened to the call of the Holy Father, Pope Francis, and we stand in solidarity with our Brother Bishops who have already taken stances against the limitless and dangerous use and exploitation of our Mother Earth’s resources, as well as our current models of development, supported by financial institutions and systems that put life, community, solidarity, and well-being on earth after profit, wealth and unbridled growth. We must be prepared to make rapid and radical changes (LS171) and resist the temptation to look for solutions to our current situation in short-term technological fixes without addressing the root causes and the long-term consequences.
Our call is based on the following principles:
Urgency: “Time is a luxury we do not have”. There is a growing awareness in the public opinion, also thanks to scientific research and data, that there is no time to waste and we want to bring that urgency into concrete plans aiming to move towards a fair share of resources and responsibilities, where the big emitters take political accountability and meet their climate finance commitments. “We can see signs that things are now reaching a breaking point, due to the rapid pace of change and degradation” (LS 61).
Intergenerational justice: “Young people demand change” (LS, 13). Their future is in grave danger and our generation is not doing enough to leave them a healthy planet. Being so short-sighted is an unacceptable injustice. “Consequently, intergenerational solidarity is not optional, but rather a basic question of justice, since the world we have received also belongs to those who will follow us” (LS 159).
Human dignity and rights, in particular of the most vulnerable, must always be at the center of the climate agenda. In implementing the Paris Agreement, human rights must be effectively protected, respected and upheld both in national policies and on the ground. Governments should show their efforts in this sense in their Nationally Determined Contributions and in their funding choices for adaptation and resilience.
And therefore we demand policies that include and acknowledge the following calls and elements:
1.5°C to stay alive: We have a moral duty to keep global warming to “well below 2°C above pre-industrial levels and pursuing efforts to limit the temperature increase to 1.5°C above pre-industrial levels”, as agreed by governments in the Paris Agreement. Pope Francis: As we know, everyone is affected by the climate crisis. Yet the effects of climate change are not evenly distributed. It is the poor who suffer most from the ravages of global warming [...] Many of those who can least afford it are already being forced to leave their homes and migrate to other places that may or may not prove welcoming. Many millions of migrants will follow. A fair and just ecological transition, as required by the Paris Agreement, is a matter of life or death for vulnerable countries and people living in coastal areas.
We need a deep and durable shift towards sustainable lifestyles and bold political choices that could back those efforts to address overconsumption and drastically cut ecological footprints at individual and community levels. “All these actions presuppose a transformation on a deeper level, namely a change of hearts and minds”.
Special traditions and knowledge of Indigenous communities must be listened to, effectively protected and preserved: they offer valuable solutions for the care and sustainable management of natural resources. “It grieves us to see the lands of indigenous peoples expropriated and their cultures trampled on by predatory schemes and by new forms of colonialism, fueled by the culture of waste and consumerism“. False solutions which use natural resources as production commodities (such as large hydro, agrofuel or cash crops) at the expense of indigenous communities’ rights cannot be defended.
A financial paradigm shift is necessary. “Financial institutions have an important role to play, as part both of the problem and its solution”.It is nowadays necessary and urgent to establish a system of transparency, efficiency and evaluation in conformity with – among others – the 2030 Sustainable Development Agenda and the Paris Agreement, and that financial markets be regulated according to these global frameworks. We call for a finance which serves society, builds communities and promotes integrity, equality and justice.
The energy sector must be transformed: We reiterate our urgent call to “put an end the fossil fuel era” through a rapid transition to an economy powered by renewable energy, as we know from scientists that most fossil fuel reserves need to remain underground. That requires phasing out fossil fuel subsidies and shifting investments away from corporations that continue to explore for new fossil fuel reserves in a way that is incompatible with the Paris Agreement’s goal of limiting temperature rise. In parallel, ambitious efforts are needed to ensure a just transition in which workers from affected industries are supported and investments are directed towards supporting renewable energy systems. Building safe, affordable, reliable, and efficient energy systems based on renewable sources, which meet communities’ development needs, can help tackle poverty, inequality and environmental degradation.
We must rethink the agriculture sector. Agriculture should pursue its fundamental function of providing healthy and nutritious food and making it available and accessible to all, thus contributing to eliminating hunger worldwide. Agriculture should not be solely used for its potential to capture carbon, nor to favour the interests of large businesses at the expenses of poor farmers and the health of people. Agroecology should be especially promoted as a particularly adaptive and resilient practice, especially for smallholder farmers, and as a model ensuring human well-being, stronger communities, and care for the environment.
The above mentioned points are also at the heart of the several actions the wide Catholic community is carrying out to turn the vision of Laudato Si’ and the Paris Agreement into practice. We renew our commitment to take bold steps to live the change we call for within our institutions. We firmly believe that this ecological conversion is also a spiritual challenge. We encourage all the initiatives within and beyond the Catholic Church that already witness that living more sustainably is possible, achievable and fairer. Ultimately, this is key to the survival of human kind.
BISHOP SIGNATORIES TO THIS DECLARATION:
Angelo Cardinal Bagnasco
President, CCEE, Archbishop of Genoa
Oswald Cardinal Gracias
President, FABC, Archbishop of Mumbai
Rubén Cardinal Salazar Gómez
President, CELAM, Archbishop of Bogota
Archbishop Peter Loy Chong
President, FCBCO, Archbishop of Suva
Archbishop Jean-Claude Hollerich
President, COMECE, Archbishop of Luxembourg
Archbishop Gabriel Mbilingi
President, SECAM, Archbishop of Lubango
Written in collaboration with the Catholic networks Caritas Internationalis, CIDSE and the Global Catholic Climate Movement
martedì 23 ottobre 2018
Happy birthday St Ignatius of Loyola
"Happy 527th birthday to St. Ignatius of Loyola, founder of the #Jesuits, who was born on this day (we think) in 1491! "
https://twitter.com/jesuitnews/status/1054716621707771904?s=19
http://jesuits.org/spirituality?PAGE=DTN-20130520125033
Happy birthday to my beloved #StIgnatiusofLoyola 💙💙💙I love you, pray for me, pray for the Church and against Devil attacks.
God bless the Church, Pope Francis and the Jesuits !
sabato 20 ottobre 2018
Blessed Tiburcio Arnáiz Muñoz SJ
Bless be the Lord and bless his Holy Name. Another Jesuit is a holy man of the Catholic Church : Tiburcio Arnáiz Muñoz SJ . He is beatified in Málaga today. Thank God. Blessed Tiburcio Arnáiz Muñoz pray for us, pray for your Church against Devil Attacks.
#AMDG
Share this: https://jesuits.global/en/stories/136-jesuit-priest-defender-of-the-poor-to-be-beatified
Share the Journey: contrastare la paura camminando insieme con migranti e rifugiati domenica 21 ottobre
Fonte www.fides.org
VATICANO - Share the Journey: contrastare la paura camminando insieme con migranti e rifugiati Città del Vaticano (Agenzia Fides) -
Il Cardinale Luis Antonio Tagle, Arcivescovo di Manila e Presidente di Caritas Internationalis, invita le comunità di cittadini di tutto il mondo a contrastare l’odio e la paura con una marcia di solidarietà mondiale lunga un milione di chilometri, a fianco di migranti e rifugiati. Il pellegrinaggio mondiale è una iniziativa che nasce nel contesto della campagna di sensibilizzazione sulla migrazione titolata Share the Journey, “Condividiamo il cammino”.
“La grande sfida, in questi tempi di forti divisioni – ha detto il Cardinal Tagle – è opporre alla retorica della paura e dell’odio azioni di amore, di gentilezza e di misericordia, come quelle proposte nella nostra campagna”.
A Roma la camminata di solidarietà, una delle tante che stanno avendo luogo in vari paesi, si tiene domenica 21 ottobre e a inaugurarla sarà lo stesso Cardinale Tagle, Presidente di Caritas Internationalis.
Le organizzazioni della Caritas – più di 160 nel mondo – in Cile, Nuova Zelanda, Canada, Regno Unito e Stati Uniti hanno già cominciato a camminare insieme a migranti e rifugiati. Molte altre stanno preparando nuovi pellegrinaggi.
La campagna, promossa da Caritas Internationalis, è stata lanciata da Papa Francesco il 27 settembre 2017 e dura due anni. Share the Journey vuole essere una risposta concreta all’appello del Papa per dar forza alla cultura dell’incontro, facilitando un’interazione positiva tra migranti, rifugiati e comunità locali. Un primo passo per costruire società più unite e inclusive. (AP) (20/10/2018 Agenzia Fides)
giovedì 18 ottobre 2018
One Million Children Praying The Rosary Day: Pray for the Church and against Devil attacks, Pray for Asia Bibi
Today is One Million Children Praying The Rosary Day
Pray with our Children and the Church for Pope Francis and his intentions , for the Church and against Devil attacks and for Asia Bibi.
Signe of the Cross
Creed
Our Father
3 Hail Mary
Glory to be
The Mysteries of Rosary of the day (says the name of the Mystery Our Father 10 Hail Mary and Glory to be for all the Mysteries)
Salve Regina
Our Father Hail Mary Glory to be for the Pope and Pope's intention
Our Father Hail Mary Glory to be for Asia Bibi
Our Father Hail Mary Glory to be for the Enemy and everyone salvation Sub Tuum Praesidium St Michael Archangel
martedì 16 ottobre 2018
#PrayfortheChurch - The Mission of Religious
sabato 13 ottobre 2018
Canonizzazioni. Domenica sette nuovi santi. Ecco chi sono (con Paolo VI e Romero)
Canonizzazioni. Domenica sette nuovi santi. Ecco chi sono (con Paolo VI e Romero)
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/14-ottobre-romero-paolo-santi
venerdì 12 ottobre 2018
Le religioni e i bambini migranti forzati. Global Partners Forum
"L’incontro, che vedrà coinvolte per quattro giorni – 16-19 ottobre – circa 70 organizzazioni internazionali di varie fedi e confessioni nella realizzazione di un Piano di Azione condiviso, si svolgerà presso la Curia Generalizia della Compagnia del Gesù in Borgo Santo Spirito, Roma." http://www.farodiroma.it/le-religioni-e-i-bambini-migranti-forzati-dai-gesuiti-il-global-partners-forum/
Le religioni e i bambini migranti forzati. Global Partners Forum
"L’incontro, che vedrà coinvolte per quattro giorni – 16-19 ottobre – circa 70 organizzazioni internazionali di varie fedi e confessioni nella realizzazione di un Piano di Azione condiviso, si svolgerà presso la Curia Generalizia della Compagnia del Gesù in Borgo Santo Spirito, Roma." http://www.farodiroma.it/le-religioni-e-i-bambini-migranti-forzati-dai-gesuiti-il-global-partners-forum/
giovedì 11 ottobre 2018
Canonisation of Oscar Romero
Get up and walk 11 Ottobre 2018 Il rischio della fede
"Se apriamo le mani, possiamo ricevere ogni cosa. Se siamo vuoti, possiamo contenere l’Universo."
Buddha
https://getupandwalk.gesuiti.it/2018/10/11/il-rischio-della-fede/
mercoledì 10 ottobre 2018
Non strappate i figli a Valentina!
Aiutiamo Valentina che è una brava mamma, firma anche tu affinché non siano strappati i figli a Valentina !
https://www.change.org/p/non-strappate-i-figli-a-valentina?recruiter=76793208&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink&utm_campaign=psf_combo_share_abi.pacific_abi_gmail_send.variation.pacific_abi_select_all_contacts.select_all.pacific_email_copy_en_us_3.control.pacific_email_copy_en_gb_4.v1.pacific_email_copy_en_us_5.v1.lightning_share_by_medium_message.control.lightning_2primary_share_options_more.control&utm_term=psf_combo_share_initial.pacific_abi_gmail_send.variation.pacific_abi_select_all_contacts.select_all.pacific_email_copy_en_gb_4.v1.pacific_email_copy_en_us_5.v1.pacific_email_copy_en_us_3.control.lightning_share_by_medium_message.control.lightning_2primary_share_options_more.control
martedì 9 ottobre 2018
#PrayfortheChurch
Sant'Abramo - Ufficio delle Letture
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Ant. Venite, adoriamo Dio, che ha reso Abramo padre di una moltitudine di credenti.
SALMO 94 - Invito a lodare Dio
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest'oggi» (Eb 3,13)
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia. (Ant.)
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dei.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra. (Ant.)
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo,*
il gregge che egli conduce. (Ant.)
Ascoltate oggi la sua voce: †
«Non indurite il cuore, *
come a Meriba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: †
mi misero alla prova *
pur avendo visto le mie opere. (Ant.)
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo». (Ant.)
Gloria al Padre e al Figlio, *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.)
Ant. Venite, adoriamo Dio, che ha reso Abramo padre di una moltitudine di credenti.
INNO
Risplenda nel buio del mondo
la stella che annuncia il mistero
l’amore ci guida in silenzio
all’unica fonte di luce.
Abramo in un tempo lontano
rivolse i suoi passi al Veniente
andiamo anche noi nella gioia
al Figlio di cui vide il giorno.
La fede ci chiama all’incontro
e in lui sono già i nostri cuori
il Padre fedele al suo Nome
a noi mostra il volto dell’Uomo.
La santa città ormai appare
agli occhi di tutte le genti
lo Spirito santo rivela
la gloria del Padre nel Figlio. Amen.
1 ant. Ti ha chiesto la vita, Signore:
tu gli hai dato splendore e bellezza (T. P. alleluia).
SALMO 20, 2-8. 14
Signore, il re gioisce della tua potenza, *
quanto esulta per la tua salvezza!
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *
non hai respinto il voto delle sue labbra.
Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *
gli poni sul capo una corona di oro fino.
Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, *
lunghi giorni in eterno, senza fine.
Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *
lo avvolgi di maestà e di onore;
lo fai oggetto di benedizione per sempre, *
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
Perché il re confida nel Signore: *
per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *
canteremo inni alla tua potenza.
1 ant. Ti ha chiesto la vita, Signore:
tu gli hai dato splendore e bellezza (T. P. alleluia).
2 ant. La strada dei giusti è come la luce:
cresce dall'alba fino al pieno giorno (T. P. alleluia).
SALMO 91, 2-9
E' bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l'opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende *
e lo stolto non capisce:
se i peccatori germogliano come l'erba *
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
2 ant. La strada dei giusti è come la luce:
cresce dall'alba fino al pieno giorno (T. P. alleluia).
3 ant. Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano (T. P. alleluia).
SALMO 91, 10-16
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.
Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
3 ant. Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano (T. P. alleluia).
V. Il Signore conduce il giusto per un buon sentiero, (T. P.alleluia),
R. gli rivela il regno di Dio (T. P. alleluia).
PRIMA LETTURA
Dal libro della Genesi 11, 31-12, 1-9
Vocazione di Abramo, Padre del Popolo di Dio
Terach prese Abram, suo figlio, e Lot, figlio di Aran, figlio cioè di suo figlio, e Sarài sua nuora, moglie di Abram suo figlio, e uscì con loro da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan. Arrivarono fino a Carran e vi si stabilirono. La vita di Terach fu di duecentocinque anni; Terach morì a Carran.
Il Signore disse ad Abram:
“Vattene dalla tua terra,
dalla tua parentela
e dalla casa di tuo padre
verso la terra che io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e possa tu essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedett
tutte le famiglie della terra”.
Allora Abram partì, come gli aveva ordinato il Signore, e con lui partì Lot. Abram aveva settantacinque anni quando lasciò Carran. Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio di suo fratello, e tutti i beni che avevano acquistati in Carran e tutte le persone che lì si erano procurate e si incamminarono verso la terra di Canaan. Arrivarono nella terra di Canaan e Abram la attraversò fino alla località di Sichem, presso la Quercia di Morè. Nella terra si trovavano allora i Cananei. Il Signore apparve ad Abram e gli disse: “Alla tua discendenza io darò questa terra”. Allora Abram costruì in quel luogo un altare al Signore che gli era apparso. Di là passò sulle montagne a oriente di Betel e piantò la tenda, avendo Betel ad occidente e Ai ad oriente. Lì costruì un altare al Signore e invocò il nome del Signore. Poi Abram levò la tenda per andare ad accamparsi nel Negheb.
RESPONSORIO Gen 15, 1.7
R. Fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: *Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande.
V. Io sono il Signore, che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei per darti in possesso questa terra.
R. Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande.
SECONDA LETTURA
Dal commento al Vangelo di Giovanni di sant’Agostino, vescovo 45; PL 35, 1712
Abramo esultò per vedere il giorno di Cristo
Magnifica testimonianza resa ad Abramo, dal discendente di Abramo, dal creatore di Abramo. Abramo esultò – dice – al pensiero di vedere il mio giorno (Gv 8, 56). Non ebbe timore, ma esultò nella speranza di vedere. Era in lui la carità che caccia via il timore (cfr. 1Gv 4, 18). Non dice che esultò perché lo vide; ma che esultò nella speranza di vederlo. Credendo in lui, esultò nella speranza, in attesa di poterlo vedere mediante l’intelligenza. E vide.
Cosa poteva, o cosa doveva dire di più il Signore Gesù Cristo? Lo vide e ne gioì (cfr. Gv 8, 56). Chi potrà esprimere questo gaudio, o fratelli miei? Se tanto gioirono coloro ai quali il Signore aprì gli occhi della carne, quale fu il gaudio di chi poté vedere con gli occhi del cuore la luce ineffabile, il Verbo che permane, lo splendore che rifulge nelle anime fedeli, la sapienza indefettibile, colui che come Dio dimora presso il Padre e che, senza abbandonare il seno del Padre, sarebbe venuto un giorno nella carne?
Tutto questo vide Abramo. Quanto all’espressione il mio giorno (Gv 8, 56), può riferirsi sia al giorno temporale del Signore in cui egli sarebbe venuto nella carne, sia al giorno del Signore che non ha aurora e non conosce tramonto. Ma io sono certo che il padre Abramo conosceva l’uno e l’altro giorno. E come lo provo? Dobbiamo contentarci della testimonianza di nostro Signore Gesù Cristo. Credo sia molto difficile, se non impossibile, precisare in che senso Abramo esultò al pensiero di vedere il giorno di Cristo, e in che senso vide e ne gioì. Ammettiamo pure l’ipotesi che non si riesca a trovare un passo dove risulti chiaro; dovremo concludere che la Verità ha mentito?
Noi crediamo alla Verità, e non dubitiamo minimamente dei meriti di Abramo; tuttavia ascoltate un particolare che mi viene in mente ora. Quando il padre Abramo mandò il suo servo a cercare moglie per suo figlio Isacco, gli fece giurare che avrebbe compiuto fedelmente la missione con piena consapevolezza. Si trattava infatti di una cosa importante, come era quella di procurare una sposa al discendente di Abramo. Ma affinché il servo si rendesse conto di quanto aveva appreso Abramo, di non desiderare cioè nipoti secondo la carne né di preoccuparsi della sua discendenza carnale, disse al servo nell’atto di congedarlo: Metti la tua mano sotto il mio fianco, e giura per il Dio del cielo (cfr. Gen 24, 2-3). Che relazione c’è tra il Dio del cielo e il fianco di Abramo? Subito scorgete qui un mistero: per mezzo del fianco si intende la discendenza. Cosa voleva dunque significare quel giuramento, se non che dalla discendenza di Abramo sarebbe venuto nella carne il Dio del cielo? Gli stolti rimproverano Abramo per aver detto: Metti la tua mano sotto il mio fianco. Coloro che criticano l’azione di Abramo sono quelli stessi che criticano la carne di Cristo. Invece noi, o fratelli, se riteniamo degna di venerazione la carne di Cristo non possiamo disprezzare il fianco di Abramo, ma consideriamo quel gesto come una profezia (cfr. Gn 20, 7). E infatti Abramo era profeta. Profeta di chi? Profeta della sua discendenza e del suo Signore. Dicendo: Metti la tua mano sotto il mio fianco, si riferì alla sua discendenza; aggiungendo: e giura per il Dio del cielo, si riferì al suo Signore.
RESPONSORIO Gc 2, 23b; Gen 26, 5a
R. Abramo credette a Dio e ciò gli fu accreditato come giustizia * fu chiamato amico di Dio.
V. Abramo ha obbedito alla mia voce e ha osservato ciò che io gli avevo prescritto.
R. Fu chiamato amico di Dio.
ORAZIONE
O Dio, che in premio della fede hai promesso ad Abramo che il tuo Figlio Unigenito sarebbe nato dalla sua stirpe, concedi anche a noi, per la fede che abbiamo ricevuto nel battesimo e che opera nella carità, di meritare di nascere al cielo. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
Fonte IBraviary
giovedì 4 ottobre 2018
Preghiera per la pace attribuita a San Francesco d'Assisi
Signore fa' di me uno strumento della tua pace.
Dov'è odio, fa' che io porti l'amore.
Dov'è offesa , ch'io porti il perdono.
Dov'è discordia, ch'io porti l'unione.
Dov'è dubbio, ch'io porti la fede.
Dov'è errore, ch'io porti la verità.
Dov'è disperazione, ch'io porti la speranza.
Dov'è tristezza, ch'io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, ch'io porti la luce.
O Maestro, fa ch'io non cerchi tanto: di essere consolato,quanto di consolare; di essere compreso quanto di comprendere; essere amato quanto di amare.
Poiché è dando che si riceve; perdonando che si è perdonati; morendo che si riuscita a vita eterna.
Amen
San Francesco d'Assisi prega per noi
Maria Regina della Pace prega per noi
San Francesco d'Assisi - Letture Santa Messa
Letture Santa Messa Solennità di San Francesco d'Assisi
PRIMA LETTURA
Sir 50, 1.3-7
Francesco come sole sfolgorante rifulse nel tempio di Dio.
Dal libro del Siracide
Ecco chi nella sua vita riparò il tempio, e nei suoi giorni fortificò il santuario. Ai suoi tempi fu scavato il deposito per le acque, un serbatoio ampio come il mare. Premuroso di impedire la caduta del suo popolo, fortificò la città contro un assedio.
Come era stupendo quando si aggirava fra il popolo, quando usciva dal santuario dietro il velo.
Come un astro mattutino fra le nubi, come la luna nei giorni in cui è piena, come il sole sfolgorante così egli rifulse nel tempio di Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Salmo 15
Tu sei, Signore, mia parte di eredità.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
SECONDA LETTURA
Gal 6,14-18
Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio.
D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.
SEQUENZA
Prodigi nuovi di santità,
degni di lode, apparvero,
stupendi e per noi propizi,
affidati a Francesco.
Agli iscritti al nuovo gregge
è data una nuova legge,
si rinnovano i decreti del Re,
ritrasmessi da Francesco.
Un nuovo ordine, una nuova vita,
sconosciuti al mondo, sorgono;
la regola emanata ripropone
il ritorno al Vangelo.
Conforme ai consigli del Cristo,
è dettata la regola;
la norma data ricalca
la vita degli Apostoli.
Corda rude, veste dura
cinge e copre senza cura;
il cibo si dà in parsimonia,
son gettati i calzari.
Povertà soltanto cerca,
niente vuole di terrestre;
quaggiù Francesco tutto calpesta:
rifiuta il denaro.
Cerca luoghi solitari,
ove sfogarsi in pianto;
geme per il tempo prezioso
sciupato nel secolo.
In un antro della Verna
piange, prega, prostrato a terra,
finché l’anima è irradiata
di celeste arcana luce.
Là, protetto dalle rupi,
è immerso nell’estasi;
il Serafico alla terra
preferisce il cielo.
E' trattato con rigore,
il corpo si trasfigura;
nutrìto della parola di Dio,
rifiuta ciò che è terreno.
Dall’alto, un Serafino alato
gli appare: è il grande Re;
sbigottisce il Padre,
atterrito dalla visione.
Nelle membra di Francesco,
tutto assorto in orazione,
imprime il Serafino
i segni del Crocifisso.
E’ suggello al sacro corpo:
piagato mani e piedi,
il lato destro è trafitto,
si irrora di sangue.
Si parlano ; gli son rivelati
i segreti celesti;
il Santo li comprende
in sublime estasi.
Ecco chiodi misteriosi,
fuori neri e dentro splendidi;
punge il dolore, acute
straziano le punte.
Non c’è opera di uomo
sulle piagate membra;
non i chiodi, non le piaghe
impresse la natura
* * *
Per le piaghe che hai portato,
con le quali hai trionfato
sulla carne e sul nemico
con inclita vittoria,
O Francesco, tu difendici
fra le cose che ci avversano,
per poter godere il premio
nell’eterna gloria.
Padre santo e pietoso,
il tuo popolo devoto
con la schiera dei tuoi figli,
ottenga il premio eterno.
Tutti quelli che ti seguono,
siano un giorno uniti in cielo ai beati comprensori
nella luce della gloria.
Amen.
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Francesco, povero e umile,
entra ricco nel cielo,
onorato con inni celesti.
Alleluia.
VANGELO
Mt 11,25-30
Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Fonte IBreviary
San Francesco d'Assisi 4Ottobre - St Francis of Assisi - Ufficio delle Letture
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Ant. Nella festa di san Francesco d’Assisi
lodiamo il Signore nostro Dio.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest’oggi» (Eb 3, 13).
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l’ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
«Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa
nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova,
pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo» (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Ant. Nella festa di san Francesco d’Assisi
lodiamo il Signore nostro Dio.
INNO
Francesco poverello,
rivestito di grazia,
ascende lieto in gloria
nel regno dei beati.
Esce umile e nudo
dalla scena del mondo,
ed entra ricco in cielo
festeggiato dagli angeli.
Nel suo fragile corpo
reca impressi i sigilli
dell’Agnello immolato
sul legno della croce.
Dolce padre dei poveri,
amico della pace,
tu splendi come un sole
nella Chiesa di Dio!
A te sia lode, o Cristo,
Parola del Dio vivo,
che sveli nei tuoi santi
la gioia dell’Amore. Amen.
1 ant. Ti ha chiesto la vita, Signore:
tu gli hai dato splendore e bellezza.
SALMO 20, 2-8.14
Signore, il re gioisce della tua potenza, *
quanto esulta per la tua salvezza!
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *
non hai respinto il voto delle sue labbra.
Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *
gli poni sul capo una corona di oro fino.
Vita ti ha chiesto, a lui l'hai concessa, *
lunghi giorni in eterno, senza fine.
Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *
lo avvolgi di maestà e di onore;
lo fai oggetto di benedizione per sempre, *
lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.
Perché il re confida nel Signore: *
per la fedeltà dell'Altissimo non sarà mai scosso.
Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *
canteremo inni alla tua potenza.
1 ant. Ti ha chiesto la vita, Signore:
tu gli hai dato splendore e bellezza.
2 ant. La strada dei giusti è come la luve:
cresce dall'alba fino al pieno giorno.
SALMO 914
I (2-9)
È bello dar lode al Signore *
e cantare al tuo nome, o Altissimo,
annunziare al mattino il tuo amore, *
la tua fedeltà lungo la notte,
sull'arpa a dieci corde e sulla lira, *
con canti sulla cetra.
Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
esulto per l'opera delle tue mani.
Come sono grandi le tue opere, Signore, *
quanto profondi i tuoi pensieri!
L'uomo insensato non intende *
e lo stolto non capisce:
se i peccatori germogliano come l'erba *
e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
ma tu sei l'eccelso per sempre, o Signore.
2 ant. La strada dei giusti è come la luve:
cresce dall'alba fino al pieno giorno.
3 ant. Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano.
II (10-16)
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †
ecco, i tuoi nemici periranno, *
saranno dispersi tutti i malfattori.
Tu mi doni la forza di un bufalo, *
mi cospargi di olio splendente.
I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †
e contro gli iniqui che mi assalgono *
i miei orecchi udranno cose infauste.
Il giusto fiorirà come palma, *
crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
fioriranno negli atri del nostro Dio.
Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
mia roccia, in lui non c'è ingiustizia.
3 ant. Il giusto fiorirà come palma,
crescerà come cedro del Libano.
V. Il Signore conduce il giusto per un buon sentiero,
R. gli rivela il regno di Dio.
PRIMA LETTURA
Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo 4, 1-24
A ciascuno è stata data la sua grazia, per edificare il corpo di Cristo
Fratelli, vi esorto io, il prigioniero del Signore, a comportarvi in maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini (Sal 67, 19).
Ma che significa la parola «ascese», se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose.
È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità.
Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani nella vanità della loro mente, accecati nei loro pensieri, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro, e per la durezza del loro cuore. Diventati così insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza, commettendo ogni sorta di impurità con avidità insaziabile.
Ma voi non così avete imparato a conoscere Cristo, se proprio gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, per la quale dovete deporre l’uomo vecchio con la condotta di prima, l’uomo che si corrompe dietro le passioni ingannatrici. Dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera.
RESPONSORIO Mt 19, 29. 27
R. Chi avrà lasciato casa, o fratelli, o sorelle,
o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome,
riceverà cento volte tanto.
* Cento volte tanto e, in eredità, la vita eterna.
V. Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito;
che cosa ne otterremo?
R. Cento volte tanto e, in eredità, la vita eterna.
SECONDA LETTURA
Dalla «Lettera a tutti i fedeli» di san Francesco d’Assisi
(Opuscoli, ed. Quaracchi 1949, 87-94)
Dobbiamo essere semplici, umili e puri
Il Padre altissimo fece annunziare dal suo arcangelo Gabriele alla santa e gloriosa Vergine Maria che il Verbo del Padre, così degno, così santo e così glorioso, sarebbe disceso dal cielo, e dal suo seno avrebbe ricevuto la vera carne della nostra umanità e fragilità. Egli, essendo oltremodo ricco, volle tuttavia scegliere, per sé e per la sua santissima Madre, la povertà.
All’approssimarsi della sua passione, celebrò la Pasqua con i suoi discepoli. Poi pregò il Padre dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice» (Mt 26, 39).
Pose tuttavia la sua volontà nella volontà del Padre. E la volontà del Padre fu che il suo Figlio benedetto e glorioso, dato a noi e nato per noi, offrisse se stesso nel proprio sangue come sacrificio e vittima sull’altare della croce. Non si offrì per se stesso, non ne aveva infatti bisogno lui, che aveva creato tutte le cose. Si offrì invece per i nostri peccati, lasciandoci l’esempio perché seguissimo le sue orme (cfr. 1 Pt 2, 21). E il Padre vuole che tutti ci salviamo per mezzo di lui e lo riceviamo con puro cuore e casto corpo.
O come sono beati e benedetti coloro che amano il Signore e ubbidiscono al suo Vangelo! È detto infatti: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore e con tutta la tua anima, e il prossimo tuo come te stesso» (Lc 10, 27). Amiamo dunque Dio e adoriamolo con cuore puro e pura mente, perché egli stesso questo ricerca sopra ogni cosa quando dice «I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità» (Gv 4, 23). Dunque tutti quelli che l’adorano devono adorarlo in spirito e verità. Rivolgiamo a lui giorno e notte lodi e preghiere, perché dobbiamo sempre pregare e non stancarci mai (cfr. Lc 18, 1), e diciamogli: «Padre nostro, che sei nei cieli» (Mt 6, 9).
Facciamo inoltre «frutti degni di conversione» (Mt 3, 8) e amiamo il prossimo come noi stessi. Siamo caritatevoli, siamo umili, facciamo elemosine perché esse lavano le nostre anime dalle sozzure del peccato.
Gli uomini perdono tutto quello che lasciano in questo mondo. Portano con sé solo la mercede della carità e delle elemosine che hanno fatto. È il Signore che dà loro il premio e la ricompensa.
Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto semplici, umili e casti. Non dobbiamo mai desiderare di essere al di sopra degli altri, ma piuttosto servi e sottomessi a ogni umana creatura per amore del Signore. E su tutti coloro che avranno fatte tali cose e perseverato fino alla fine, riposerà lo Spirito del Signore. Egli porrà in essi la sua dimora ed abitazione. Saranno figli del Padre celeste perché ne compiono le opere. Saranno considerati come fossero per il Signore o sposa o fratello o madre.
RESPONSORIO Mt 5, 3. 5. 6
R. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli!
* Beati i miti, perché erediteranno la terra!
V. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati!
R. Beati i miti, perché erediteranno la terra!
INNO Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.
● Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
ORAZIONE
O Dio, che in san Francesco d’Assisi, povero e umile, hai offerto alla tua Chiesa una viva immagine del Cristo, concedi a noi di seguire il tuo Figlio nella via del Vangelo e di unirci a te in carità e letizia. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
Fonte iBreviary